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Samsung getta la spugna, non costruisce più smartphone in Cina

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A causa della grande concorrenza dei terminali Android locali la quota di mercato Samsung in Cina è crollata vertiginosamente negli ultimi anni: a dicembre è stato chiuso uno dei due stabilimenti rimasti ed ora Samsung annuncia che chiude anche l’ultima fabbrica e che non costruisce più smartphone in Cina.

La situazione si è completamente ribaltata nel giro di pochi anni: nel 2013 Samsung in Cina era il costruttore numero uno con una quota di mercato del 19%, mentre Apple era al 7%. Recenti dati di mercato indicano ora Samsung con una quota di mercato solo dello 0,8%, mentre Apple con iPhone è all’8,2%.

La decisione di Samsung in Cina di chiudere l’ultima sua fabbrica di produzione di smartphone arriva dopo mesi di tagli e riduzioni. Alla fine del 2018 è stata chiusa una fabbrica di terminali, mentre a giugno di quest’anno è stata ridotta la produzione nello stabilimento di Huizhou, ora anche questo definitivamente chiuso.

Tutto su Galaxy Note 10 e Galaxy Note 10 +: prezzi, caratteristiche data d’uscitaLa multinazionale non ha fornito ulteriori dati, ma secondo alcune testate coreane nel 2017 lo stabilimento Samsung ora chiuso impiegava 6.000 persone e aveva costruito 63 milioni di terminali. La società ha dichiarato che i macchinari verranno dislocati in altre fabbriche nel mondo in base alle esigenze e alla domanda di mercato.

«In Cina le persone acquistano smartphone a basso prezzo da marchi nazionali e telefoni di fascia alta da Apple o Huawei. Samsung ha poche speranze di rianimare la sua quota» ha dichiarato Park Sung-soon, analista di Cape Investment & Securities riportato da Reuters.

L’arresa di Samsung in Cina, almeno per quanto riguarda la produzione di terminali perché le vendite proseguiranno, risulta significativa perché il mercato Cinese è il secondo più importante al mondo. Alcuni analisti negli scorsi mesi temevano un destino simile in arrivo anche per Apple ma la situazione di iPhone per ora sembra completamente diversa.

Dirigenti Apple in visita a Samsung in Corea: si teme carenza di chip per iPhoneCome Samsung anche Apple si è trovata in più occasioni a fronteggiare campagne di boicottaggio in Cina. Ma mentre per Samsung le proteste erano iniziate per il mancato richiamo dei Galaxy Note 7 difettosi, ritirati invece in tutti gli altri paesi cosicché gli utenti cinesi si sono sentiti discriminati, per Apple le proteste e gli inviti a boicottare iPhone sono scaturiti con il blocco di Huawei in USA, l’arresto di una dirigente del colosso cinese e poi anche per i dazi imposti da Trump.

Dal punto di vista commerciale le situazioni di Samsung e Apple sono comunque completamente differenti. I terminali coreani sono in concorrenza diretta con una moltitudine di smartphone Android proposti da costruttori cinesi a prezzi super abbordabili. Viceversa iPhone rappresenta sempre una alternativa completamente diversa dal robottino verde.

Le prime stime delle vendite dei nuovi iPhone 11 in Cina non sembrano positive ma l’accoglienza sembra decisamente diversa per gli iPhone 11 Pro. Per l’andamento delle vendite dei nuovi iPhone e in generale per i risultati di Cupertino in Cina e nel mondo l’appuntamento è alla presentazione dei risultati fiscali Apple del 30 ottobre.

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