Samsung prova a sorpassare a sinistra Apple: se Cupertino punta molte carte sulla lettura delle impronte digitali, i coreani si lanciano nella biometria del domani, con la lettura dell’iride. Il piano per un telefono in stile James Bond, capace di identificare il proprietario leggendo i percorsi del globo oculare, tanto unici quanto le stesse impronte, emerge daun’interessante intervista a Bloomberg, Lee Young Hee, vice presidente delle divisione mobile di Samsung, che ha fatto cenno ad esso in una intervista sul prossimo Samsung Galaxy S5.
Il dirigente dell’azienda ha confermato che la presentazione del dispositivo avvierà fra marzo ed aprile, più o meno in linea con la tabella di marcia degli scorsi anni e ha anche fatto sapere che il nuovo Galaxy S5 si differenzierà maggiormente dal precedente S4 rispetto a quanto quest’ultimo si era differenziato dal S3: Samsung ha deciso di ripensare il dispositivo “dalle fondamenta, partendo dal display fino al feeling della cover”, che dovrebbe essere di metallo come suggerito da numerose anticipazioni in rete. Il Samsung Galaxy S5 inoltre potrebbe integrare per simboleggiare la sua innovatività anche un sistema di scansione dell’iride (tecnologia che secondo Lee sarebbe molto “in” in questo periodo), una risposta più o meno implicita al sensore Tocuh ID dedicato alle impronte digitali di Apple.
Oltre alle indiscrezioni sul Samsung Galaxy S5, nell’intervista pubblicata da Bloomberg, Lee si è spinto oltre con altre anticipazioni: con il Samsung Galaxy S5 sarà lanciata anche la seconda generazione di Galaxy Gear, che dovrebbe risultare una versione migliorata del poco apprezzato smartwatch Samsung, più elegante e meno impacciata; infine il prossimo Galaxy Note, dispositivo che l’azienda considera “più business” potrebbe essere dotato di schermo disposto su tre lati, così da consentire un maggiore e più comodo angolo di lettura.
