iFIxit ha smontato con la consueta puntualità i nuovi Samsung Galaxy S10 e S10e, dispositivi presentati dall’azienda sudcoreana il 20 febbraio per celebrare il decimo anniversario dal lancio del primo Galaxy S.
Samsung presenta l’S10 come ideale per chi desidera uno smartphone premium con prestazioni potenti senza compromessi, e l’S10+ come dispositivo con specifiche di livello ancora superiore. Il primo vanta un display AMOLED dinamico curvo Quad HD+ da 6,1 pollici, 19:9 (550 ppi); il secondo un display AMOLED dinamico curvo Quad HD+ da 6,4 pollici, 19:9 (522 ppi). Vi sono differenze nelle fotocamere, nel corpo (70,4 x 149,9 x 7,8 mm, 157 g contro 74,1 x 157,6 x 7,8 mm, 175 g) e altro ancora. In entrambi i modelli è presente il jack per cuffia e lo slot per le card microSD.
Dopo lo smontaggio dei dispositivi iFixit ha, come sempre, assegnato un punteggio di riparabilità (0=non riparabile, 10=facilissimo da smontare e riparare). Il punteggio assegnato ai nuovi smartphone di Samsung è di 3 su 10, peggio di quello assegnato a iPhone (6 su 10 per iPhone XS e XS Max) e leggermente migliore rispetto al punteggio assegnato lo scorso anno al Galaxy S9.
La porta USB-C è saldata sulla scheda logica; sui precedenti modelli era modulare e, se necessario, poteva essere sostituita. Se si rompe l’USB-C sui nuovi Galaxy sarà necessario sostituire tutta la scheda madre, rendendo probabilmente non conveniente la riparazione e impedendo a riparatori di terze parti la possibilità di intervenire.
iFixit fa notare che l’heat pipe (l’elemento preposto allo scambio termico) sotto la scheda logica è più grosso rispetto a quello dell’S9 e più simile a quello che si trova sul Note9. Dallo smontaggio emerge la possibilità, in caso di problemi, di sostituire elementi modulari quali le fotocamere e il jack.
Tra gli elementi a favore dal punto di vista del riparatore l’uso di viti Philips standard. L’apertura è complicata dalla presenza di colla (è necessario una fonte di calore per indebolie l’adesivo che tiene fermo lo schermo) ma semplificata dal lettore di impronte digitali sul retro. La cover posteriore è libera (non è collegata ai cavi flessibili visti sui precedenti Galaxy) è il produttore la sfrutta integrando un ulteriore elemento per dissipare il calore (il dispositivo di Samsung genera più calore rispetto ai precedenti modelli anche per l’integrazione della funzione di condivisione di carica wireless: tecnologia che consente di ricaricare i dispositivi con certificazione Qi semplicemente avvicinandoli al retro di Galaxy S10).
La batteria (11.94 Wh per l’S10e e 13.09 Wh per l’S10) è mantenuta in sede con abbondante colla. I tecnici di iFixit hanno dovuto usare un liquido per la rimozione dei residui di adesivo, operazione altrimenti non possibile.
Il lettore di impronte digitali a ultrasuoni è posizionato sotto il display ed è impossibile da rimuovere: se questo componente presenta un difetto, bisogna cambiare l’intero schermo, operazione che richiede lo smontaggio completo del dispositivo. Le conclusioni sono che gli iPhone recenti non sono facilissimi da riparare ma i nuovi Galaxy sono ancora più complicati. Da questo punto di vista, Samsung dovrebbe fare dei passi avanti e rendere almeno la sostituzione della batteria più semplice.