Samsung Electronics ha reso noti i risultati del suo ultimo trimestre fiscale, e i dati evidenziano un calo sia del profitto operativo (-56%), il peggiore dai tempi del Note 7, sia delle entrate, con utili che si sono fermati a 5,6 miliardi di dollari, risultato in linea con quanto preventivato a inizio luglio.
L’azienda sudcoreana incolpa la fase congiunturale negativa e la persistente debolezza nel mercato globale dei chip di memoria. Anche il precedente trimestre non era stato positivo per l’azienda, registrando i profitti i più bassi da oltre due anni, con un calo del 60% con sofferenze non sono solo nel settore degli smartphone ma anche delle altre divisioni principali. È ad ogni modo il terzo trimestre consecutivo nel quale si registra un calo dei profitti.
Per gli ultimi due trimestri negativi, l’azienda indica problemi nella vendita di chip di memoria e schermi che l’azienda fornisce a terze parti, elementi che avrebbero evidenziato le difficoltà finanziarie. L’azienda sudcoreana ha anche citato le tensioni tra Stati Uniti e Cina come causa del calo dei profitti il ban imposto a Huawei dagli USA potrebbe avere avuto un ruolo rilevante in questa situazione.
L’azienda riferisce di attendere un incremento della domanda per chipset 5G, sensori d’immagine, sensori per le impronte digitali integrati nel display e chip per automotive e applicazioni IoT. Buono è l’andamento delle spedizioni dei display OLED e quelli con sensore di impronte digitali integrato. Buoni numeri anche per i display più grandi destinati alle TV. Gli smartphone della serie Galaxy A (in particolare A50 e A70) hanno contribuito in modo positivo a controbilanciare il trend negativo nel settore degli smartphone di fascia alta. La domanda dei Galaxy S10 è considerata invece “debole” ma potrebbe avere inciso l’attesa dei top di gamma Galaxy Note 10 e Note 10 Plus.