Samsung Electronics ha concluso le indagini per capire il motivo dei Galaxy Note 7 che prendevano fuoco e avrebbe determinato che il problema principale riguardava la batteria. Lo riferisce Reuters parlando di una sua non meglio precisata fonte informata dei fatti.
L’azienda si prepara al lancio del Galaxy S8, atteso al Mobile World Congress a fine febbraio, e vuole lasciarsi al più presto alle spalle il problema che ha costretto al ritiro mondiale del dispositivo. Analisti e investitori sono concordi nell’affermare che se vorrà riconquistare la fiducia degli utenti, l’azienda dovrà essere convincente nell’indicare le problematiche del Note 7 con spiegazioni dettagliate, illustrando inoltre le misure che adotterà per impedire il ripetersi di problemi simili in futuro.
Dettagli riguardanti le indagini che l’azienda ha svolto saranno rivelati con ogni probabilità il 23 gennaio, un giorno prima dei risultati fiscali del quarto trimestre fiscale. Koh Dong-jin, a capo della divisione mobile, annuncerà probabilmente i risultati delle indagini insieme alle misure che l’azienda intende adottare per impedire il verificarsi di nuovi problemi.
Con il verificarsi dei primi casi di incendi ed esplosioni, Samsung aveva ipotizzato un problema di riscaldamento eccessivo degli apparecchi, influenzato da lungo utilizzo o temperature ambientali; episodi accaduti con i dispositivi che l’azienda aveva sostituito, aveva però escluso queste supposizioni. Altre ipotesi parlano di cortocircuiti causati dal contatto tra elettrodi positivi e negativi in alcune batterie costruite male. Alcuni hanno puntato il dito contro la capacità della batteria (3500 mAh/13,48 Wh) e la volontà di spingere al limite questa tecnologia, lasciando poco spazio per l’accumulatore all’interno dello chassis; altri ancora avevano ipotizzato la formazione di bolle di ossigeno, elemento altamente reattivo a contatto con il litio delle batterie.
A ottobre di quest’anno l’azienda aveva ad ogni modo deciso di interrompere la produzione chiedendo a operatori telefonici e partner commerciali di interrompere le vendite, ritirando dal commercio i prodotti esistenti e invitando gli utenti a restituire il dispositivo.