A partire da questa estate, Samsung ha fatto sapere che venderà agli utenti parti di ricambio originali e strumenti per la riparazione degli smartphone Galaxy S20, Galaxy S21 e per il tablet Galaxy Tab S7+.
L’azienda sudcoreana, in collaborazione con iFixit (azienda specializzata nella vendita di parti di ricambio e manuali per lo smontaggio), fornirà guide passo dopo passo alla riparazione, e ha fatto sapere che altri dispositivi saranno inclusi successivamente nell’iniziativa.
Il programma è simile al Self Serice Repair annunciato da Apple lo scorso anno con parti originali, strumenti e manuali Apple disponibili per i singoli clienti, a partire da iPhone 12 e iPhone 13 e che consente di sostituire display, batteria e le fotocamere di iPhone.
Samsung riferisce che l’iniziativa nasce per promuovere “un’economia circolare e ridurre i rifiuti elettronici”, ma potrebbe essere semplicemente una risposta a crescenti pressioni normative: lo scorso anno la Federal Trade Commission (FTC) statunitense aveva fatto sapere di voler contrastare restrizioni sulle riparazioni, e iFixit spinge da anni per l’introduzione in vari Stati USA di leggi per il diritto alla riparazione in proprio (senza l’obbligo di recarsi necessariamente in centri di assistenza autorizzati).
Il fatto che aziende come Samsung permettano ora agli utenti di ordinare parti di ricambio, non significa che le riparazioni siano ad ogni modo facili: dalle guide di iFixit si evince, ad esempio, che un dispositivo come il Galaxy S21, richiede una pistola termica (ad aria calda) per scollegare il pannello con il display, e il bagno nell’alcool isopropilico per rimuovere elementi incollati nella batteria. L’aspetto positivo è che gli smanettoni e gli utenti che si sentono in grado di effettuare una riparazione, avranno accesso facilitato alle parti originali e agli strumenti usati dai. produttori.