Samsung Display ha deciso di chiudere le attività legate alla produzione di LCD, ostacolata dalla concorrenza globale e da componenti sempre meno costosi prodotti in Cina e Taiwan da brand quali BOE Technology Group e AU Optronics Corp. (AUO)
Lo riferisce The Korea Times spiegando che non è stato annunciato nessun nuovo piano di investimento e che la decisione arriva mesi prima di quanto in precedenza previsto, in gran parte per le perdite dovute al calo dei prezzi degli LCD. Stando a quanto riferisce Display Supply Chain Consultants (DSCC) – società statunitense di ricerche di mercato – l’indice di prezzo medio dei pannelli LCD è calato talmente tanto che per i coreani non ha più senso continuare a investire in questo settore.
Il giornale coreano spiega che l’indice dei prezzi medi dei pannelli LCD, scenderà a 36,6 a settembre di quest’anno, rispetto al 100 di gennaio 2014. Il dato in questione è sceso ancora dal minimo storico di aprile di quest’anno, quando aveva toccato quota 41,5, e del 58% in meno rispetto al massimo record di 87 di giugno 2021.
Samsung Display non produrrà più gli LCD per le grandi TV e si concentrerà su display light-emitting diode (OLED) e quantum dot (QD). I dipendenti dell’azienda che lavorano nel settore LCD dovrebbero essere trasferiti alla divisione QD. La controllata di Samsung che si occupa di display è nata nel 1991, come ramo dell’azienda che opera sotto il controllo di Samsung Electronics, nel 2012 ufficialmente lanciata come Samsung Display e successivamente fusa con tre produttori locali e giapponesi produttori di tecnologia AMOLED, un tipo di diodi luminosi organici che hanno consentito di migliorare la qualità del display e abbattere i consumi.
Già nel 2020 l’azienda sudcoreana aveva deciso di dire addio agli LCD ma poi aveva rimandato la decisione, colpa/merito del COVID che ha provato una crescita della domanda. Il continuo calo dei prezzi rende questo mercato poco redditizio ed è giunta l’ora per Samsung di dire addio ad un mercato nel quale operava da circa 30 anni.