Apple è razzista. Questa l’accusa rivolta dagli avvocati di Samsung nel corso del processo che vede opposta l’azienda di Cupertino a quella coreana.
L’occasione per bollare la rivale con un infamante insinuazione si è avuta nella giornata odierna, quando le due società erano chiamate, per bocca dei propri difensori, ad esporre le rispettive difese conclusive nel nuovo processo che potrebbe portare Samsung a pagare 380 milioni di dollari in favore di Apple. È stato in questo contesto che, come riportato da Reuters e CNET , l’avvocato di Apple, Mcelhinny, ha sottolineato l’importanza della tutela della proprietà intellettuale, senza la quale si comprometterebbe l’ economia degli Stati Uniti e l’innovazione all’interno della Silicon Valley. Mcelhinny, ha utilizzato il paragone del mercato delle televisioni, per spiegare le ragioni di Apple, secondo il quale molte aziende statunitensi impegnate nella produzione di televisori, sono state costrette a cessare l’attività nel corso del tempo proprio perché non avevano protetto la loro proprietà intellettuale. “La nostra economia scomparirà, se il costo di infrangere la legge è una piccola multa e la copia di Samsung avrà avuto successo”. Questo ha sostenuto Mcelhinny davanti ai giudici della corte.
A queste dichiarazioni hanno subito replicato amsung, per bocca dell’avvocato Bill Price che ha sostenuto che le posizioni del collega Mcelhinny facevano appello a pregiudizi razziali e, pertanto, ha richiesto l’annullamento dell’intero processo per vizi di forma.
Il giudice Lucy Koh , che ha continuato a mostrare poca pazienza in riferimento alle beghe legali tra le due società, ha negato la richiesta, limitandosi ad avvertire la giuria di non tenere in considerazione le argomentazioni di Apple in riferimento alla difesa del patrimonio intellettuale americano. Mcelhinny da parte sua aveva prontamente replicato alle accuse, dichiarando di non aver mai neppure fatto cenno alla razza nè di non aver mai accusato Samsung o altro produttore asiatico di aver minato l’economia statunitense. A questo punto, si attende solo il verdetto della corte, per capire se, e con quale entità, Samsung dovrà risarcire i danni ad Apple per aver copiato l’iPhone.