Samsung ha fatto delle nuove proposte alla Commissione Europea per cercare di porre fine ad alcune indagini aperte da gennaio dello scorso anno sui brevetti Frand. Le accuse hanno a che fare con abusi nello sfruttamento di standard tecnologici legati ad esempio al 3G. Il produttore avrebbe usato i diritti su alcuni brevetti abusivamente, in violazione d’impegni sottoscritti nel 1998 con l’European Telecommunications Standards Institute (ETSI), obblighi che prevedevano il rilascio di licenze per l’uso dei suoi brevetti secondo i termini FRAND (fair, reasonable, and non-discriminatory, equi, ragionevoli e non discriminatori).
La Commissione sta valutando anche quanto sia lecito il meccanismo delle denunce e delle ingiunzioni chieste in passato per bloccare le vendite di dispositivi concorrenti. I termini del nuovo accordo proposto da Samsung non sono noti; la casa sud coreana rischia ad ogni modo una multa di 13 miliardi di euro, pari al 10% dei profitti dello scorso anno.
Già qualche settimana addietro, l’UE aveva replicato a una prima proposta della casa sud coreana, con alcune note che sembravano voler dire: “Potete fare di meglio”. Un’indagine simile è stata tempo addietro avviata anche nei confronti di Motorola: un avviso formale per abuso di posizione dominante è stato recapitato a maggio di quest’anno alla controllata di Google: l’accusa è non aver concesso ad Apple l’uso di brevetti e tecnologie fondamentali.