Nessuna pace tra Samsung e Apple nella interminabile lotta ai brevetti, almeno a giudicare dalle dichiarazioni che il principale avvocato della casa sud coreana avrebbe rivolto ad Apple nel corso di alcune interviste, come prontamente portato alla luce dalla redazione di The Verge. In estrema sintesi, per Samsung Apple è un Jihadista. E non finisce qui.
Mentre per Florian Mueller di FOSS Patents le trattative tra i due colossi nella telefonia potrebbero portare ad una tregue definitiva in tempi brevi, forse già entro questa estate, John Quinn, principale difensore di Samsung si sarebbe lasciato andare a dichiarazioni provocatorie e non troppo pacifiche sui rivali, che metterebbero in serio pericolo risvolti positivi sull’intera faccenda legale. Più nello specifico, per lo stesso Quinn, Apple sarebbe un Jihadista e i lunghi processi rappresenterebbero il suo Vietnam: uscendo di metafora, un lotta insensata ed imperialista che finirà male. Inoltre, la stessa Samsung ha accusato Apple di aver utilizzato la prima e la seconda vittoria ottenuta in tribunale per dettare regole come in una sorta di dittatura, piuttosto che per avviare vere e proprie negoziazioni. Insomma, per Samsung sarebbe la stessa casa di Cupertino a disseminare ostacoli ad una risoluzione pacifica della controversia.
Metafore che contengono accuse e che non vanno troppo per il sottile e che fanno correre seri rischi al tentativo di pacificazione extragiudiziale. Per altro pensare che Apple possa raggiungere un veloce accordo con Samsung, come quello siglato pochi giorni fa con Google e Motorola, che in una nota congiunta hanno dichiarato di voler lavorare insieme per “riformare alcuni aspetti dei brevetti”, al momento è difficile. Certo, le due contese hanno pesi differenti, ma in ogni caso entrambe risultano essere molto rilevanti dal punto di vista delle tecnologie.