Samsung ha presentato i nuovi Galaxy A56, A36 e A26 e sempre in occasione del Mobile World Congress MWC 2025 ha approfondito il discorso relativo alle sue tecnologie di intelligenza artificiale AI. Un argomento – dato il momento storico – particolarmente caldo e interessante, specie se messo a confronto col ritardo di Apple.
È ormai ben chiaro che l’AI sta rapidamente plasmando il nostro futuro stabilendo un nuovo standard nella nostra vita digitale, e nell’esserne consapevole Samsung spiega che il suo lavoro in questo senso si sta attualmente concentrando sul garantire un certo livello di «sicurezza e privacy senza compromessi.
La sua idea di AI che ritroviamo già negli ultimi Galaxy S25 si basa sul fatto che questa tecnologia deve fungere sostanzialmente da compagno Smart per semplificare tutte le cose che si fanno sul telefono.

In questa prima fase si può ad esempio usare per trovare e condividere rapidamente i dettagli di un ristorante su Google Maps tramite Messaggi con un semplice comando vocale con Gemini, oppure per effettuare ricerche sullo schermo riconoscendo gli indirizzi Internet e tutto il resto, con la nuova funzione Cerchia e Cerca di Google (a proposito: sapevate che potete già ottenere qualcosa di simile anche su iPhone?).
Interessanti anche le funzioni conversazionali di Gemini Live che permettono di fare brainstorming, imparare nuove cose o prepararsi a un discorso ottenendo non solo risposte in tempo reale e con un linguaggio “da essere umano”, ma anche «supporto per immagini, file e video di YouTube».
Nei nuovi telefoni c’è anche la Now Bar, un’area dell’interfaccia in cui vengono distribuiti contenuti personalizzati e suggerimenti proattivi. L’AI di Samsung viene anche impiegata nell’assistenza al disegno per poter creare contenuti di alta qualità con affinamenti e miglioramenti degli schizzi; e la ritroviamo anche nella ricerca in Galleria dove è possibile rintracciare le foto utilizzando un linguaggio naturale.
Ritroviamo la AI di Samsung anche nelle applicazioni dedicate alla salute, ad esempio per calcolare il punteggio energetico, nel monitoraggio del riposo e per offrire suggerimenti sul fitness, con aggiornamenti dettagliati e personalizzati.

Infine è integrata anche nei servizi Samsung dedicati alla domotica, ad esempio attraverso gli scenari Home AI che, a detta dell’azienda, semplificano la vita nel controllo dei dispositivi della piattaforma SmartThings.
Tutto questo come dicevamo è protetto dalla sicurezza Knox Matrix di Samsung e trattato attraverso il Personal Data Engine che «garantisce che i dati personali generati sul dispositivo siano protetti dall’accesso da parte di app diverse da Galaxy AI e ulteriormente protetti da Knox Vault».
E domani?
Come è facile immaginare siamo solo agli inizi e una sua applicazione la ritroveremo certamente nel suo primo visore Android XR, quello conosciuto sotto il nome in codice Project Moohan, dove – conclude l’azienda – sarà presente la sua AI multimodale offrendo capacità avanzate di cui per il momento non si sa ancora molto, se non la destinazione: l’intento infatti è quello di portare l’utente «verso esperienze più consapevoli del contesto e personalizzate che migliorano la vita quotidiana in modi incredibilmente immersivi».

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