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Il mondo ride di Sam Altman e dei suoi progetti sull’Intelligenza Artificiale

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L’Intelligenza Artificiale viaggia a gonfie vele, è sulla bocca di tutti e un po’ tutte le aziende del mondo IT (e non solo) fanno a gara nell’usare (anche a sproposito) questa denominazione, anche quando sarebbe meglio rimanere con i piedi saldi a terra.

A rimanere con i piedi per terrà dovrebbero essere però anche i protagonisti in prima linea nell’AI, quando pensano, ad esempio, a datacenter megagalattici semplicemente irrealizzabili dal punto di vista dei requisiti energetici.

Durante la visita in una fabbrica TSMC dedicata alla produzione di processori, il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha fatto riferimento a un progetto così irrealistico, al punto che il capo di TSMC lo ha preso un po’ in giro dopo l’incontro, chiamandolo “podcasting bro”, rispondendo all’assurda richiesta di 36 nuove fab per la creazione di chip, strutture che costerebbero non meno di 7000 miliardi di dollari.

Lo riferisce il New York Times spiegando che Altman ha parlato con TSMC di progetti che richiedono i “muscoli” produttivi dell’Asia, denaro dal Medio Oriente e regolamentazione dagli Stati Uniti. L’entità degli investimenti che Altman ha in testa è pari a miliardi di dollari, numeri non troppo diversi da quelli derivanti in un trimestre da tutta la produzione degli Stati Uniti.

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Stando al racconto completo delle proposte fuori scala, Altman non è nuovo ad ambizioni smisurate: durante un viaggio in Giappone avrebbe fatto sorridere un funzionario locale, spiegando che era alla ricerca di 5 GigaWatt da ricavare dalle centrali nucleari dismesse dopo il disastro di Fukushima. Mille volte la potenza di un data center tradizionale. Come termine di paragone in Italia si stima ci siano circa 3.000 data center il cui consumo totale si aggira intorno a 1 Gigawatt.

Oltre a far sorridere (o sognare) imprenditori in giro per il mondo, Altman è “attenzionato” dalle autorità statunitensi che considerano l’AI come una tecnologia da proteggere, e per i massicci investimenti che propone all’estero c’è bisogno dell’approvazione delle autorità USA. Continuando a sognare, Altam ha proposto agli USA un progetto 100 miliardi di dollari, 100 volte più costoso di alcuni dei più grandi data center odierni, e che prevede l’acquisto di chip per l’AI che costano decine di migliaia di dollari cadauno, una struttura che richiederebbe sempre non meno di 5 GigaWatt. Megalomania, delirio di onnipotenza o il futuro che ci aspetta, intravisto da un visionario in grado di pensare quello che noi comuni mortali non comprendiamo?

Tutti gli articoli che parlano di Intelligenza Artificiale sono nella sezione dedicata di macitynet.

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