Solo qualche eremita privo di TV e web in un angolo remoto del globo può essere all’oscuro delle infinite trattative per salvare la Grecia che da settimane dominano tutti i media conosciuti. Il piano dell’Europa per salvare la Grecia è finalmente arrivato e consiste in un ulteriore prestito di 86 miliardi di euro, somma alla portata di stati ed enti sovranazionali come la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale, ma anche una società dell’elettronica di consumo, l’unica con bilanci e riserve in grado di competere per scala e quantità con quelli di una nazione.
Naturalmente stiamo parlando di Apple: conti alla mano, il Sydney Morning Herald, parte dalle ingenti riserve di cassa e liquidità che la multinazionale di Cupertino possiede, pari a ben 194 miliardi di dollari. Da qui la matematica è elementare: con questo patrimonio Apple potrebbe salvare la Grecia non una bensì due volte, risparmiando nell’operazione ancora qualcosa, come circa 7 miliardi di dollari sufficienti, nota la testata australiana non senza una punta di humor macabro, per comprare un paio di isole dell’Arcipelago ora in svendita proprio a causa della grave crisi che sta scuotendo il Paese.