Per qualcuno, soprattutto i non più giovanissimi, potrebbe sembrare una blasfemia, ma la proposta di creare sale cinematografiche “smartphone friendly”, ovvero dove il pubblico possa utilizzare lo smartphone durante la visione dei film, arriva non da un Pinco Pallino qualunque ma da Adam Aron, CEO di AMC Entartainement, la più grande catena di sale cinematografiche mondiali.
Per i puristi la visione di un film al cinema deve avvenire in rigoroso silenzio, senza distrazioni di sorta, per ottenere il massimo coinvolgimento nell’esperienza audiovisiva; la visione di Aron però sembra andare incontro non tanto ai puristi della settima arte ma ai giovani millennials, ormai smartphone-dipendenti:
“Quando si dice ad un ragazzo di 22 anni di spegnere il telefono per non rovinare la visione del film, è come dir loro di tagliarsi il braccio sinistro al di sopra del gomito – dice Aron alla testata Variety – non si può dire a un 22enne di spegnere il cellulare. Questo non è il modo in cui vivono la loro vita”.
Secondo Aron, AMC deve rimodellare il prodotto in modalità concrete in modo che i millennials possano vivere il cinema con la stessa intensità con cui l’hanno vissuto ai loro tempi i baby boomers (i nati a cavallo degli anni 50/60 circa).
Il CEO di AMC non si è ancora espresso con precisione ma l’idea sarebbe quella di realizzare sale cinematografiche con spazi dedicati a coloro che vogliono assistere alla proiezione, continuando a chattare sui loro smartphone, evitando dunque di metterli in conflitto con chi invece vuole godersi il film in pace, senza distrazione.
In uno scenario di questo genere il passo verso il cinema interattivo, dove lo smartphone diventa un mezzo per interagire non con l’esterno ma con la proiezione stessa, sembra essere molto breve.
