Con l’allentarsi della diffusione del coronavirus, le aziende di tutto il mondo stanno cercando modi per riprendere le operazioni commerciali in modo sicuro, studiando, ad esempio l’adozione di cinturini e braccialetti oppure app per smartwatch per assicurare il distanziamento sociale. Aderire alle linee guida relative alla minima distanza fisica tra i dipendenti è di importanza essenziale. Per rendere possibile tutto questo, Kinexon, azienda specializzata nella localizzazione di alta precisione in tempo reale, sta lanciando una soluzione ad hoc denominata SafeZone.
L’elemento essenziale è un cinturino che si attiva emettendo un segnale all’utente non appena viene compromessa la minima distanza fisica tra due persone. Con un software opzionale, le aziende possono inoltre tracciare catene di infezione e intraprendere azioni strategiche.
SafeZone è indicata come una soluzione “plug-and-play” che non richiede infrastrutture dedicate, utilizzabile anche da grandi aziende con molti dipendenti. Due le versioni disponibili: quella base, offre avvisi in tempo reale, consiste in un dispositivo indossabile denominato Kinexon SafeTag; il sensore emette avvisi sonori e visivi in tempo reale quando la distanza fisica di sicurezza viene superata e l’esposizione eccede un periodo specifico. La versione estesa integra funzionalità che è possibile controllare via software, consentendo la memorizzazione di dati rilevati per il tracing dei contatti; in caso di positività al COVID-19 gli utenti potenzialmente esposti possono essere avvisati facilmente senza bisogno di rilevare dati personali.
«La soluzione è applicabile in tutti i luoghi dove si trovano persone, dalle industrie agli uffici» dichiara Oliver Trinchera, co-fondatore e managing director di Kinexon. «Offiamo una protezione digitale che è superiore a quella analogica e con costi inferiori». «Mentre una mascherina di qualità costa dai 90 centisimi a 1 euro al giorno per dipendente, SafeTag costa dai 60 ai 90 centesimi al giorno».
Su un versante del tutto diverso, una startup denominata Proxxi, ha creato un dispositivo da polso per i dipendenti del settore elettrico. Lo scopo principale è quello di allertare gli utenti quando sono troppo vicini all’alta tensione) e un dispositivo denominato “Halo” è in grado di individuare altri dispositivi simili nelle vicinanze, vibrando quando qualcuno si avvicina troppo.
Come è facile immaginare un sistema di questo tipo potrebbe essere utile per consentire in vari ambienti di rispettare il distanziamento sociale, magari registrando chi si è avvicinato a chi, dati che portebbero essere prezioso se qualcuno dovesse contrarre l’infezione da coronavirus.
Tutti gli articoli di macitynet che parlano della pandemia coronavirus e degli impatti sul mondo della tecnologia, del lavoro e della scuola a distanza, oltre che sulle soluzioni per comunicare da remoto si parte da questa pagina.