A fianco della carrellata sulle funzionalità di Leopard, sicuramente i minuti finali del keynote hanno svelato le novità più calde di Steve Jobs, cioè l’apertura di iPhone verso gli sviluppatori attraverso Safari, e lo sbarco di quest’ultimo su Windows.
Wired ha raccolto le prime reazioni sull’annuncio, critiche e perplessità incluse.
Se è vero che gli sviluppatori speravano di poter avere la possibilità di mettere mano al telefonino, l’idea di poterlo fare solamente tramite tecnologia Web 2.0+AJAX ha lasciato molti con l’amaro in bocca.
Critico il giudizio di Daniel Waylonis, ingegnere di Google, secondo cui tutti avrebbero voluto sviluppare applicazioni o widget per iPhone, ma attraverso un vero e proprio SDK (software development kit), installando i programmi direttamente sul telefono.
Il fatto che tale critica venga da chi lavora in una società profondamente impegnata nello sviluppo di applicazioni web-based rende ancor più pungente l’opinione espressa, ribadita anche da Mike Woodworth di Divergent Media.
Altri programmatori, come Dominique Baillon, non si sono risparmiati sui commenti negativi, criticando aspramente la scelta limitata ad applicazioni AJAX ritenuta “valida solamente per chi sviluppa tecnologie per il web e per nessun altro”.
Più apprezzata invece la scelta di portare il bowser di Apple su Windows. Lo stesso Waylonis si è espresso positivamente paragonando Safari a Firefox:
“Safari ha tutte le potenzialità per diventare un grosso rivale di Mozilla. Firefox/Mozilla è supportato da una fondazione che ha sempre assicurato l’impegno nello sviluppo del prodotto, ma ha sempre patito la mancanza del sostegno di una solida società ; WebKit (il motore di rendering di Safari) potrà contare invece sulla forza di Apple”.
Di sicuro Safari è destinato a diventare un importante tassello strategico nel futuro di Apple.