Nella seconda beta di macOS 11.3, Apple ha integrato il supporto per il formato di riproduzione video WebM, un aggiornamento che arriva a distanza di oltre 10 anni di distanza dall’introduzione di questo formato avvenuta nel 2010.
WebM Project è un progetto sponsorizzato da Google dedicato a creare un formato video libero e royalty-free che abbia un’alta qualità nella compressione video per l’uso con HTML5. È un progetto open source che, tecnicamente, consiste nel codec video VP8, sviluppato da On2 Technologies, e dal codec audio Vorbis, in un contenitore basato su Matroska. L’idea è di offrire un formato alternativo e royalty-free all’H.264.
Il formato WebM è stato presentato nel maggio del 2010 ma non è mai stato ufficialmente supportato in Safari: l’arrivo del supporto in Safari con macOS 11.3 beta è stato segnalato da The 8-bit. Gli utenti che volevano riprodurre dal web questo formato dovevano ricorrere a un diverso browser, come per esempio Google Chrome o Mozilla Firefox. Il sostegno di Mozilla, Opera e Google era stato annunciato al momento del lancio, durante la conferenza Google I/O 2010.
Ricordiamo che al lancio nel 2010 Steve Jobs aveva indicato il formato in questione come «Un disastro» e «Non pronto per il debutto». Non è chiaro perché Apple solo adesso ha deciso di offrire il supporto al WebM senza clamore, probabilmente è una decisione dovuta anche al fatto che Cupertino ufficialmente sostiene l’H.264.
Dal WebM è nato il progetto “gemello” WebP, un formato aperto di compressione per le immagini specifico per l’utilizzo web sviluppato da Google, a partire dal codec video VP8, per questo è strettamente collegato al formato di compressione audio/video WebM. Apple aveva già integrato il supporto al formato WebP in Safari 14. Il WebM non è ancora supportato in iOS ma, alla luce delle recenti novità, molto probabilmente il formato di compressione audio/video WebM sarà supportato anche nelle future versioni di iOS.
Nonostante quanto promesso da Google, non tutti ritengono il formato WebP efficace o in grado di offrire migliorie rispetto al JPEG. Nel 2013 Mozilla aveva presentato uno studio sul formato WebP effermando che questo non garantirebbe un rilevante miglioramento in termini di efficienza rispetto al JPEG. La risposta della fondazione Mozilla è mozjpeg, fork di un progetto il cui scopo è migliorare la compressione JPEG riducendo la dimensione dei file.
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