Gli sviluppatori che lavorano sul WebKit, il “motore” alla base di Safari, stanno studiando un modo per porre dei limiti alla quantità di codice JavaScript che un sito web è in grado di caricare, un nuovo e del tutto unico approccio per combattere i siti che hanno la cattiva abitudine di caricare troppi annunci o annunci troppo invasivi.
I file JavaScript con il codice dedicato all’advertising, all’analytics e al tracking, sono attualmente tra i più “pesanti” caricati dai siti web. L’idea del team che si occupa del WebKit – scrive ZDNet – è di predisporre dei vincoli per i file JavaScript più pesanti, obbligando gli sviluppatori a vagliare le risorse JavaScript più importanti, scelta che potenzialmente dovrebbe portare i siti a mostrare meno annunci e usare meno funzionalità che consentono di tracciare gli utenti.
Gli sviluppatori di siti web che vorranno mostrare annunci e tracciare gli utenti dovranno per lo meno investire tempo e risorse per ottimizzare il loro codice, una scelta che porterà a siti più “leggeri” e che si caricano più in fretta.
Stando a quanto riportato sul Bugzilla del wekbit (un servizio per tenere traccia dei bug), il lavoro su questo esperimento è iniziato la scorsa settimana; la novità non è ancora pronta per i test degli utenti ma saranno necessarie settimane e probabilmente anche diversi mesi di sviluppo. L’idea di mettere a disposizione risorse JavaScript limitate in base al sito ha ricevuto riscontri positivi e l’apprezzamento di alcuni tra i più rispettati esperti del web.
Anche il team di Chrome ha iniziato a lavorare su un concept di questo tipo e l’idea verrà ampliata al di là del codice JavaScript, prevedono limiti alle risorse utilizzabili per l’accesso anche a font online, immagini e fogli stile CSS.
This is your RAM.
And THIS is your RAM on Chrome. pic.twitter.com/zI9DRh53Ng
— CORSAIR (@CORSAIR) January 23, 2019
L’unica cosa che al momento non piace della proposta per Safari è l’ida di mostrare l’ennesimo messaggio pop-up quando un sito web raggiunge il limite predefinito di risorse lasciando all’utente decidere se allocare o no ulteriori risorse. Visitare molti siti web attualmente richiede spesso tanya pazienza: bisogna accettare la policy sulla privacy, scegliere se ricevere o no notifiche, leggere i messaggi che avvisano degli obblighi imposti dal GDPR, leggere informazioni e specificsare preferenze sui cookie, scegliere se ricevere o no le newsletter… un ennesimo messaggio al quale rispondere è francamente troppo.