In Safari 16, il browser integrato in iOS 16/iPadOS16 e macOS 13, – versioni dei futuri sistemi operativi di Apple che saranno disponibili nelle release definitive in autunno – Apple ha integrato il supporto per le immagini in formato AV1 Image File Format (AVIF).
Lo riferisce il sito 9to5Mac spiegando che AFIV è un codec ottimizzato per la creazione di immagini senza perdita significativa di informazioni, e che al contrario di un formato come JPG, l’AVIF supporta anche la trasparenza, la gestione di immagini HDR (High Dynamic Range), ampia gamma colori e la creazione/gestone di immagini animate (e può dunque sostituire il formato GIF).
AFIV spiega 9to5Mac è uno standard aperto, supportato anche da browser quali Google Chrome e Mozilla Firefox, e supportato anche da aziende quali Google, Amazon, Netflix, e Microsoft.
Nelle ultime versioni beta iOS 16, iPadOS 16 e macOS Ventura, Safari offre la possibilità di gestire il formato AVIF; la stessa funzionalità è ovviamente integrata anche in Safari Technology Preview, versione sperimentale del browser della Mela che gli utenti possono provare già ora e include funzionalità che arriveranno effettivamente in successivi aggiornamenti del browser.
Il formato AFIV – sviluppato dalla Alliance for Open Media (AOMedia) – è completamente gratuito e consente di creare file compressi fino a dieci volte più leggeri rispetto a quelli che è possibile ottenere con il formato Jpg, offre il supporto all’HDR, gestione profondità di colore di 8, 10 o 12 bit e canali bianco e nero.
Tra i membri di Alliance for Open Media, lo ricordiamo, ci sono: Amazon, Apple, ARM, Cisco, Facebook, Google, Huawei, Intel, Microsoft, Mozilla, Netflix, Nvidia, Samsung Electronics e Tencent. L’alleanza in questione si occupa anche dello sviluppo del formato di compressione video aperto e royalty-free AV1 che, insieme a H.266/VVC e MPEG 5 si contende lo scettro di miglior formato per la trasmissione video online (streaming). Recentemente il formato AV1 è finito nel mirino della UE per l’esistenza di una “licenza incrociata obbligatoria senza royalties” imposta alle società non facenti parte di AOM al momento della creazione del codec.