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Ryanair ha fatto causa ad Expedia accusando l’agenzia di viaggi online di scandagliare regolarmente e ripetutamente le informazioni dal suo sito web, presumibilmente violando i termini di servizio della compagnia aerea, per offrire voli Ryanair contro i suoi desideri, in alcuni casi addebitando commissioni aggiuntive che gonfiano il prezzo per i viaggiatori.
“È inconcepibile pensare che Expedia ritenga di avere l’autorizzazione ad accedere al sito web di Ryanair o ai contenuti del sito web, ma nel caso questo sia in qualche modo poco chiaro: Ryanair dichiara esplicitamente e inequivocabilmente che Expedia non ha alcuna autorizzazione ad accedere al sito web di Ryanair o al suo contenuto per nessuna ragione” si legge nella lettera. “Nella misura in cui Expedia abbia mai pensato di avere l’autorizzazione per accedere al sito web di Ryanair, Ryanair nega esplicitamente che tale autorizzazione esista.”
Expedia utilizza una tecnica comune a molte agenzia di viaggi online, denominata “scraping”, che mira all’estrazione di dati da un sito web (in questo caso quello di Ryanair) attraverso sistemi automatizzati, per poi integrare questi dati nell’ampio database di offerte voli di Expedia, cui gli utenti possono accedere.
Expedia ha rifiutato di commentare, dicendo che non discute su contenziosi in sospeso. Lo scontro riflette le ormai evidenti tensioni tra le agenzia di viaggi online e molte compagnie aeree, hotel e altre attività commerciali che offrono anche prenotazioni dirette sui propri siti web, situazione che genera conflitti di interesse più o meno accentuati.
Ryanair e Expedia hanno una storia di controversie legali abbastanza fitta e con quest’ultimo scontro pare che i rancori far le due aziende siano tutt’altro che sopiti. In effetti compagnia aerea irlandese ha dettagliato le accuse per trascinare Expedia in un processo presso una corte federale a Seattle. La documentazione del caso include una lettera del 28 settembre inviata da un avvocato di Ryanair all’ufficio legale di Expedia.