In risposta alle sanzioni contro la Russia, il governo di Putin studia provvedimenti per preservare l’operatività di attività economiche e governo. Un tocco creativo nei provvedimenti è a quanto pare la decisione di legalizzare la pirateria software permettendo così di continuare ad utilizzare prodotti e servizi la cui distribuzione è stata sospesa.
La legislazione russa permette già al governo di autorizzare “in caso di emergenza” lo sfruttamento di proprietà intellettuali “senza il consenso del titolare del brevetto”, al fine di “garantire la difesa e la sicurezza dello Stato”.
Il governo non ha ancora ufficializzato il passo in questione ma dovrebbe farlo presto, stando a quanto riferito dal quotidiano russo Kommersant, e da Kyle Mitchell, avvocato specializzato in materia di diritto delle nuove tecnologie.
La strategia è utile per impedire il collasso economico della nazione, già colpite dalle durissime sanzioni occidentali, considerate da Putin alla stregua di “un atto di guerra”.
La pirateria in Russia non è certo una novità: secondo un sondaggio del 2019 di Eset, società di sicurezza slovacca, il 91% dei russi ha avuto accesso a contenuti pirata, e quasi il 20% di questa ha riferito di aver installato software senza licenza. Il motivo più comunemente indicato, secondo il 75% degli intervistati, è che le versioni ufficiali costano troppo. La pratica non è nuova, ed è stata istituzionalizzata in precedenza, Mitchell ricorda che da decenni esistono ISP che ospitano siti nei quali è condiviso software pirata e che la Russia ha una lunga “tradizione” nell’ignorare i diritti di proprietà intellettuale, in particolare quelli di nazioni straniere.
In risposta alle estese e pesanti sanzioni internazionali, sembra che la Russia abbia addirittura un piano per uscire completamente da Internet. Per tutte le notizie di tecnologia che ruotano attorno alla tematica della guerra tra Russia e Ucraina, e per vedere quali sanzioni hanno applicato le big tech, come Apple, il link da seguire è direttamente questo.