Dieci importanti case automobilistiche e motociclistiche hanno chiuso gli stabilimenti e bloccato le vendite in Russia, ricaduta industriale conseguente all’invasione dell’Ucraina.
ArsTechnica fa notare che Porsche e BMW sono tra le aziende costrette a chiudere alcuni stabilimenti in Europa per l’assenza dei componenti che arrivavano dall’Ucraina; Toyota, Mercedes-Benz e Hyundai – tra i brand più importanti in Russia nel settore automative – hanno riferito che bloccheranno la produzione nello Stato transcontinentale, seguendo la scelta di Ford, Renault e BMW che hanno già chiuso altri stabilimenti in loco.
Mercedes-Benz, Toyota, Honda, Bentley, Aston Martin, Harley-Davidson e Rolls-Royce hanno bloccato le vendite in Russia, aggiungendosi a una crescente lista di nomi che include nomi che spaziano da Volvo a Jaguar Land Rover a Volkswagen.
A importare veicoli in Russia al momento sono rimaste Hyundai e Nissan. Avtovaz (marchio russo da noi conosciuto come Lada) posseduto in gran parte dalla joint-venture tra Renault-Nissan-Mitsubishi Alliance, continua a vendere vetture; Renault ha bloccato le vendite e chiuso lo stabilimento moscovita per difficoltà nel reperire componenti dall’Europa.
Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis (che controlla marchi quali Jeep, Peugeot e Fiat), ha riferito di essere determinato nel voler continuare a vendere in Russia, finché le sanzioni lo consentiranno.
Vari produttori sono stati costretti a bloccare stabilimenti e vendite, sia per l’impossibilità di ottenere componenti che arrivano dall’Ucraina, sia per le sanzioni, e l’impossibilità di effettuare pagamenti, ma anche semplicemente per evitare danni di immagine operando in un paese che rischia di diventare sempre più isolata ed emarginata.
Volvo è stato uno dei primi marchi ad abbandonare il mercato in questione, citando “potenziali rischi associati allo scambio di beni con la Russia”, con una decisione che riguarda sia le auto, sia i mezzi commerciali a marchio Volvo.
Lo stop alla vendita di auto rappresenta un altro duro colpo per un mercato già in crisi. La situazione in Russia è ad ogni modo compromessa anche per via del crollo del rublo che ha fatto saltare alle stelle i prezzi di listino, per non parlare dell’aumento dei costi delle materie prime.
Persino brand lussuosi quali Bentley e Rolls-Royce (tipicamente acquistati da chi non ha problemi di denaro) hanno sospeso le vendite, sulla falsariga di Aston Martin. Stando a quanto riferito da Bentley, il mercato russo rappresenta il 2% delle sue attività, mentre per Aston rappresenta l’1% delle vendite.