Apple avrebbe avviato una collaborazione con un data center russo per l’hosting dei dati iCloud degli utenti nel paese, in conformità a una nuova legge entrata in vigore dall’1 settembre. Ne parla il sito Appleinsider che a sua volta cita il quotidiano Kommersant. La conformità di Apple garantisce che l’utilizzo dei suoi servizi online non venga bloccato in Russia. Con l’entrata in vigore della nuova normativa, il cosiddetto Roskomnadzor, in altre parole l’organo di regolamentazione delle comunicazioni nel paese, ha avvertito che quest’anno avvierà ispezioni di conformità. La legge riguarderebbe in qualche modo circa 2,6 milioni di aziende. Se una società rifiuta di sfruttare per l’hosting server in Russia, Roskomnadzor può limitare l’accesso a siti web e servizi agli utenti russi. Molte aziende hanno accettato le nuove regole ma altre, inclusa Facebook, pare siano restie ad attenersi all’adempimento.
Le nuove disposizioni legislative che riguardano internet sono uno dei motivi per il quale Spotify ha deciso di abbandonare il paese. A febbraio di quest’anno, Alexander Kubaneishvili, capo dell’ufficio di Mosca della società svedese, aveva spiegato che le ragioni erano diverse incluse “La crisi economica, la situazione politica, le nuove leggi in materia di internet”. Da tempo pare che Vladimir Putin sia alla ricerca di un modo per arginare il flusso dei media e dei social network. Anche Google lo scorso anno ha lasciato il paese, trasferendo gli ingegneri che lì operavano per lanciare un messaggio contro l’inasprimento della stretta su internet.
Non è la prima volta che Apple sfrutta dei server in paesi all’infuori degli Stati Uniti: anche in Cina sono sfruttati servizi che memorizzano in loco i dati. Anche Amazon ha aperto dei data center in Germania in seguito alla richieste di varie imprese locali che hanno chiesto di spostare i dati su server ubicati nell’Unione europea.