La Russia ha chiesto ad Apple la rimozione dell’app Telegram dal locale App Store. Lo riferisce il sito WCCFTech spiegando che la piattaforma rifiuta di fornire alla giustizia sovietica le chiavi crittografiche per decifrare le conversazioni tra utenti.
Gli sviluppatori di Telegram hanno rifiutato di fornire chiavi per decifrare i messaggi, mentre i servizi di sicurezza locali (Fsb) evidenziano che l’app può essere usata da criminali, terroristi ed estremisti.
L’Fsb (Federal’naja služba bezopasnosti) ha più volte affermato che l’attentato alla metro di San Pietroburgo di aprile dello scorso anno è stato organizzato sfruttando Telegram, circostanza che gli sviluppatori della nota app hanno sempre descritto come «strumentalizzazione». Ad aprile di quest’anno, Pavel Durov, fondatore della piattaforma di messaggistica, si è rifiutato di fornire quanto richiesto dalle autorità locali, spiegando che “la privacy non è in vendita” e la corte Tagansky di Mosca ha accolto la richiesta dell’autorità delle telecomunicazioni.
Dall’inizio del mese Telegram è stato messo al bando in Russia, sfruttando leggi anti-terrorismo in vigore nel Paese dal 2016 secondo le quali i servizi di messaggistica devono fornire alle autorità competenti la possibilità di decifrare i messaggi.
Finora gli utenti russi sono riusciti a bypassare il blocco sfruttando VPN e proxy, e il servizio stesso ha cercato l’appoggio di servizi cloud di terze parti per cercare di rimanere sempre raggiungibile. Gli ISP russi, sono stati costretti a bloccare milioni di indirizzi IP legati a servizi cloud di Amazon e Google ai quali si appoggia Telegram, rendendo inaccessibile non solo Telegram ma anche altre app che nulla hanno a che fare con questo problema.
Le autorità russe hanno intanto chiesto ad Apple e Google di rimuovere l’app Telegram dai rispettivi store per iOS e Android, e chiesto la rimozione anche al portale APKMirror (un sito che rende disponibili i file .APK delle app Android fuori dal Play Store).
Il cosiddetto Roskomnadzor, letteralmente Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa, ha chiesto ancora una volta ad Apple la rimozione di Telegram dall’App Store (la richiesta era stata già fatta ad aprile), dando un mese di tempo alla multinazionale di Cupertino per rimuovere l’app, evidenziando nel caso della mancata rimozione, “azioni” specifiche.