Come previsto e prevedibile e come anticipato da Macitynet, Apple ha cancellato la maggiorazione sui suoi computer voluta dalla SIAE per la copia privata. Come si nota, dal nuovo listino, di cui parliamo altrove, dei MacBook Pro Retina, sono tornati i prezzi “dieci meno uno”, a cui eravamo abituati e che erano stati modificati dall’entrata in vigore dell’aumento della copia privata.
La scelta non sorprende. In passato Apple aveva sempre operato in questo modo, aumentando rigorosamente il costo dei suoi prodotti in coincidenza con aumenti di tasse e imposte quando questi avvenivano a rilascio avvenuto dei prodotti, poi poi riallinearli.
Ricordiamo che nei giorni scorsi intorno alla scelta di Apple erano sorte polemiche, in gran parte fuori misura e in parte anche strumentali. Apple veniva accusata di aver voluto “punire” i clienti e smentire SIAE e il governo per avere dichiarato che a pagare sarebbero state le aziende. In realtà, come prova quanto avvenuto poco fa, eravamo semplicemente di fronte ad un meccanismo che potremmo definire automatico, applicato da una azienda che ha una struttura di prezzi molto rigida e decisioni centralizzate, criticabili fin che si vuole, ma che non vengono calcolate in base alla volontà di ritorsioni nei confronti di enti, governi o clienti finali.
Probabilmente la stessa cosa accadrà in futuro anche per gli iPad e gli iPhone, con soddisfazione dei clienti e della stessa SIAE che non dovrà allestire una nuova attività per vendere in Italia gli iPhone ai prezzi francesi, come aveva promesso di fronte «alla scorrettezza del colosso americano»