Ron Johnson, ex manager responsabile dei retal store Apple, negozi che ha creato con la supervisione di Steve Jobs, nel podcast di Andreessen Horowitz ha parlato dei negozi Microsoft, spesso considerati brutte copie degli Apple Store e come ambienti poco frequentati. Rispondendo a una domanda nella quale si chiedeva un parere sui negozi in questione, Johnson assicura che questi hanno molto più successo di quanto generalmente si crede e spiega che sono stati ad esempio molto utili a far conoscere Surface, il tablet che nelle intenzioni di Microsoft dovrebbe sostituire i laptop. “Sappiamo tutti che è davvero un ottimo prodotto” ha detto Johnson; “chi ha avuto modo di provarlo è rimasto stupito dal Surface 3, dalla velocità d’interazione e di come può trasformarsi in tablet o computer”.
Secondo Johnson store come quelli di Microsoft e Apple sono concepiti per far conoscere ai potenziali clienti i prodotti prima dell’acquisto. “Senza i negozi” spiega il manager, il Surface “non sarebbe quello che è oggi”. Per l’ex responsabile degli store di Cupertino, non ha senso confrontare i negozi di Apple e Microsoft; benché sia innegabile che il concept sia stato copiato dalla Casa della Mela, a detta di Johnson non ha senso fare paragoni in base alle persone che si vedono nell’uno o nell’altro: “È come paragonare due ristoranti esclusivamente in base alla lunghezza della fila all’ingresso”.
Il senso dei negozi è un altro. “Se Apple lancerà nuovi prodotti il 9 settembre, potremo stare certi che i suoi negozi saranno pieni di persone che vogliono toccarli, provarli, capire di cosa si tratta; un asset strategico per la Mela e il suo sistema di distribuzione”. Gli store sono, insomma, degli showroom strategici per il produttore, studiati per aumentare il fascino rispetto al negozio tradizionale. Il problema è che sempre più gli utenti si rivolgono a internet per gli acquisti, riflessioni che prevedono nuove mosse e strategie alle quali starà ora probabilmente pensando Angela Ahrendts.