Il tamburo Taiko fa parte della cultura giapponese da secoli. Inizialmente, diciamo intorno agli anni ‘50, per imbattercisi bisognava capitare in uno spettacolo teatrale: tutto è cambiato quando un musicista jazz inventò quello che i musicologi chiamano kumi-daiko, ovvero un genere neotradizionale imperniato su un gruppo di tamburi taiko.
Il problema di questi tamburi è che, oltre ad essere molto grandi, sono altrettanto rumorosi. Così, per aiutare i batteristi ad esercitarsi a casa senza disturbare il vicinato, Roland ha pensato di realizzarne una versione completamente elettronica che prende il nome di TAIKO-1, il cui nome suggerisce la potenziale evoluzione della neonata serie.
Per costruirlo, Roland ha combinato la sua pluridecennale esperienza nel settore musicale con i suggerimenti di Kodo, un gruppo musicale di percussionisti di tamburi taiko con sede all’Isola di Sado, in Giappone, che ha avuto un ruolo molto importante nella promozione e diffusione della conoscenza del taiko e delle sue possibilità sonore sia in Giappone che all’estero.
Roland TAIKO-1 consente sostanzialmente di suonare quasi in silenzio: il merito di quella che è a conti fatti la caratteristica di questo strumento va all’impiego di una superficie a maglie anziché la più diffusa gomma dura che da un lato imita la flessibilità della pelle di un tamburo, dall’altro riduce il rumore che genererebbe il tradizionale colpo della bacchetta.
Ogni lato del tamburo ha due zone che attivano suoni diversi: nell’area centrale viene riprodotto il suono più profondo mentre ai bordi lo strumento emette note lunghe e acute. Chiaramente, come accade con la maggior parte dei tamburi elettronici, la velocità di un colpo determina sia il volume che l’intonazione del suono risultante.
Roland TAIKO-1 include una libreria di campioni di tamburi taiko tradizionali, ma è possibile anche aggiungere campionature create in studio. Questo innovativo strumento musicale elettronico arriverà sul mercato a luglio e costerà intorno ai 1.500 dollari. Sembra un prezzo esagerato ma non bisogna dimenticare che un tradizionale tamburo taiko di dimensioni e stile paragonabili alla soluzione di Roland può arrivare a costare anche più del doppio.