I robot Foxconn, da alcune testate ribattezzati Foxbot, non sono abbastanza precisi per poter essere impiegati nelle linee di assemblaggio di iPhone. Il fallimento dell’ambizioso piano di Terry Gou, fondatore e Ceo del più grande costruttore di elettronica a contratto al mondo e partner storico di Cupertino, è descritto dalla testata finanziaria cinese Jiemian, riportato da G4games. Ricordiamo che nel 2011 Terry Gou aveva annunciato il piano di acquistare e installare un milione di robot Foxconn per ridurre i costi e velocizzare i tempi di produzione di iPhone.
Sembra però che non solo il piano era decisamente troppo ambizioso ma che l’attuale generazione di Foxbot è in grado solo di svolgere i compiti più elementari e quelli meno precisi. Queste macchine automatiche hanno una precisione di 0,05 mm mentre per costruire iPhone e gli altri prodotti Apple sembra sia richiesta una precisione superiore, pari a 0,02 mm. Gran parte dei problemi dei robot Foxconn sembrano derivare dal fatto che si tratta di modelli in precedenza progettati e impiegati nell’industria automobilistica, dove componenti e materiali sono di dimensioni molto più grandi e anche la precisione richiesta sensibilmente inferiore a quella necessaria per costruire un iPhone perfetto. Anche l’installazione sembra aver causato qualche grattacapo, i robot infatti sono di grandi dimensioni, difficili da posizionare nelle congestionate linee di assemblaggio.
Anche se i robot Foxconn sono già stati installati e impiegati nelle fabbriche a partire dallo scorso mese di giugno, il loro numero è limitato, svolgono i compiti meno impegnativi, come l’assemblaggio delle componenti esterne più grandi oppure per stringere le viti, in definitiva con un impatto e vantaggi sensibilmente molto più limitati rispetto alle aspettative. Sembra che tutti questi problemi potranno essere risolti con la seconda generazione di robot già in corso di sviluppo ma che richiederà ancora almeno un anno o due prima di poter essere installata.
