Quattro anni addietro Terry Gou, il fondatore di Foxconn, aveva annunciato l’arrivo di un esercito composto da un milione di robot destinati allle linee di assemblaggio dei prodotti realizzati per conto di varie aziende (Apple inclusa). L’assemblatore di iPhone e iPad continua però a utilizzare 50.000 operai per le procedure automatizzare e oltre un milione di altri operai sono ancora presenti in varie fabbriche cinesi.
Il piano di automazione previsto da Gou ha, infatti, incontrato vari ostacoli, due dei quali piuttosto importanti. Alcuni compiti richiedono procedure da eseguire in modo talmente preciso tanto da non poter essere automatizzate da una mano elettronica; il secondo problema è che l’architettura hardware dei telefoni cambia troppo velocemente rispetto al tempo necessario per sviluppare, registrare, affinare le procedure automatiche che potrebbero essere sfruttate in una catena di montaggio.
Alla Foxconn, insomma, i robot non hanno ancora sostituito l’uomo (almeno non i tutti i compiti). Questi dispositivi forse troveranno maggiore fortuna nel campo della ristorazione e sono impiegati ad esempio presso Dazzling Noodles, ristorante di Shanxi (nel nord della Cina). Per compiti ripetitivi come il taglio delle tagliatelle si sono dimostrati più veloci di uomini che compiono lo stesso gesto con il coltello. Il robot sa anche come attivare la procedura automatica di pulizia al termine del lavoro. A questo proposito apprendiamo dal Wall Street Journal che Foxconn ha fornito a Dazzling Noodles tre modelli, un quarto è in arrivo, e sta a questo punto valutando lo sbarco nel campo dei dispositivi per l’automazione dell’industria alimentare, settore dominato dalla giapponese Fanuc e dalla statunitense ABB Robotics.
I Foxbot sono ad ogni modo utilizzati in vari compiti presso Foxconn ed è grazie a questi dispositivi che la multinazionale è in grado di accaparrassi la produzione di dispositivi per conto di società quali Apple e Xiaomi. I primi robot ad hoc sono stati costruiti intorno al 2007 e la società ne produce circa 10.000 l’anno. Circa 1600 impiegati in due diverse fabbriche costruiscono i robot in questione e quest’ultimi sono in grado di eseguire oltre dieci diversi compiti specifici nella fase di assemblaggio.