La divisione DeepMind Robotics di Google ha creato un robot che permette di giocare a tennistavolo (ping pong), un atuoma indicato come in grado di affrontare un essere umano a livello di un bravo giocatore dilettante.
Il sito TechCrunch riferisce che nei test il robot è stato in grado di battere i principianti contro i quali ha giocato; con giocatori di livello intermedio ha vinto il 55% degli incontri. Non è pronto per sfidare i professionisti ma ha vinto il 45% di 29 incontri di questo tipo contro giocatori di livello elevato.
“È il primo robot in grado di giocare uno sport con umani ed è una pietra miliare nell’apprendimento e controllo dei robot”, è riportato in un documento recente diffuso da DeepMind. “Si tratta ad ogni modo solo di un piccolo passo verso un obiettivo perseguito da lungo tempo nella robotica, per arrivare a performance di livello umano e abilità utili nel mondo reale. Resta un sacco di lavoro da fare per ottenere sistematicamente le performance possibili a livello umano con un singolo compito, e portarsi ancora oltre, per creando robot generalisti in grado di eseguire sapientemente vari compiti utili, e interagire in sicurezza con gli esseri umani nel mondo reale”.
Meet our AI-powered robot that’s ready to play table tennis. 🤖🏓
It’s the first agent to achieve amateur human level performance in this sport. Here’s how it works. 🧵 pic.twitter.com/AxwbRQwYiB
— Google DeepMind (@GoogleDeepMind) August 8, 2024
Il più grande problema di questo tipo di robot è rispondere velocemente alla pallina tenendo conto di coordinamento, rapidità del movimento, esecuzione e “riflessi”, applicando la giusta sensibilità al tocco. Per il robot non è facile neanche rispondere usando il l rovescio dellam racchetta per sferrare colpi di attacco, e interpretare la rotazione della pallina in avvicinamento. “Per superare i vincoli della latenza che limita i tempi di reazione, abbiamo proposto di indagare l’uso di avanzati algoritmi di controllo e ottimizzazioni hardware. Queste ultime includono il ricorso a modelli predittivi per anticipare traiettorie delle palline e l’implementazione di protocolli di comunicazione veloci tra i sensori e i servocomandi del robot”.