Secondo il regolamento vigente il roaming in Europa senza sovrapprezzi, entrato in vigore per la prima volta nel 2017, sarebbe scaduto il 30 giugno, ma nella giornata di giovedì 25 marzo il Parlamento UE ne ha approvato il rinnovo a larghissima maggioranza per altri 10 anni.
Merito del grande successo dello schema Roam Like At Home, che permette ai cittadini UE di navigare, messaggiare e telefonare quando viaggiano nei Paesi membri con le stesse condizioni del contratto telefonico sottoscritto e in uso nel proprio Paese. In breve i cittadini UE che viaggiano nei Paesi membri hanno la sicurezza e la tranquillità di usare il proprio smartphone o telefono cellulare senza alcun costo aggiuntivo rispetto a quello che già pagano nel loro paese di provenienza.
Si tratta senza dubbio di una estensione prevedibile, che però il Parlamento europeo amplia e arricchisce introducendo ulteriori garanzie per gli utenti sulla qualità del servizio e con una proposta per prendere in esame anche i costi delle chiamate intra UE.
Infatti in questo passaggio dell’iter legislativo è stato introdotto il divieto per gli operatori di pratiche che riducono la qualità dei servizi di roaming, per esempio passando dalle reti 4G a quelle 3G. Per la prima volta gli operatori sono obbligati a garantire la stessa qualità e velocità di connessione mobile all’estero come nel paese si residenza dell’utente, a patto naturalmente che siano disponibili le stesse condizioni di rete nel paese visitato.
Novità anche per i servizi di emergenza sia per chiamate che per messaggi di testo, gratuiti per viaggiatori e persone con disabilità, a cui si aggiunge anche la trasmissione dei dati di posizione del chiamante. Gli operatori devono informare gli utenti sul numero di emergenza europeo 112.
L’ultima importante novità è per le chiamate intra UE, da non confondersi con il roaming perché riguarda le telefonate tra utenti residenti che si trovano in due paesi diversi dell’Unione. Attualmente il costo delle chiamate intra UE è di 19 centesimi al minuto: si è discusso del possibile azzeramento e di un esame da parte della Commissione UE per valutare se siano necessarie ulteriori riduzioni di prezzo.
Le tariffe all’ingrosso che gli operatori applicano tra loro quando un utente usa un’altra rete, saranno limitate a 2 euro al Gigabyte dal 2022, per rifusi progressivamente fino a 1 euro nel 2027. Questa è anche la tariffa massima che può essere applicata agli utenti in roaming quando superano i limiti contrattuali.
Fin qui tutte le novità della normativa che per entrare in vigore deve essere approvata dal Consiglio europeo, un altro passaggio che si prevede sarà superato con successo. L’azzeramento dei costi di roaming costituisce un esempio dei vantaggi che i cittadini UE possono ottenere grazie a politiche unificate, oltre che un passo importante verso il mercato unico digitale ambito dall’Europa.