La giovane startup Roam lancia un servizio di co-living per tutti i nomadi digitali: perché impegnarsi a lungo termine con un contratto di affitto, quando è possibile trasformare il mondo stesso nella propria dimora? Questa la filosofia di Roam, che propone una nuova rete di spazi in cui coabitare, offrendo all’utente la stipula di singoli e brevi contratti, per poter dimorare per brevi lassi di tempo in diversi appartamenti, continuando a lavorare da remoto.
E così, il nuovo servizio permetterà all’utente di spostarsi di continuo per il mondo, potendo dimorare un paio di settimane, o mesi a Madrid, per poi partire verso altre mete, come Miami, o Ubud, Bali. Entro il 2017, la startup prevede di avere almeno 8-10 sedi in tutto il mondo. Non si tratta di luoghi concepiti per una vacanza, ma di spazi intesi come vere e proprie abitazioni: i nomadi digitali potranno dimorare in tutto il mondo, potendo continuare a svolgere il proprio lavoro da remoto.
L’idea nasce proprio da un nomade, Bruno Haid, fondatore di Roam, che spera con questo progetto di alleviare la solitudine che assale una persona quando si arriva in una nuova città, dovendo confrontarsi con una cultura completamente diversa dalla propria. Ciascun residente avrà la propria camera da letto e un bagno privato, mentre altri spazi, come la cucina e il soggiorno, saranno in comune.
Roam prevede costi che variano, ad esempio, dai 500 dollari per una settimana a Miami, ai 1800 dollari al mese, con il fondatore che stima almeno 1,2 milioni di persone che hanno la capacità di lavorare in remoto e che, pertanto, potrebbero trovare utile questa tipologia di sistemazione. Più che in una grande casa, Roam, cerca di trasportare i nativi digitali in una grande comunità.
Le prime sedi sono state già scelte con molta cura; Bali, per esempio, è una location conveniente per lavorare con i clienti in Australia, Singapore, o anche ad Hong Kong. Haid spera, però, di espandere la community di Roam in tutto il mondo, piazzando sedi nelle più grandi città. In un nuovo round di finanziamento annunciato oggi, Roam ha già raccolto fondi per 3,4 milioni di dollari, così da poter ampliare le sedi a Buenos Aires e a Londra.