Piazza pulita ai vertici di Seagate. Da ieri William Watkins, volto molto noto nel mondo dell’IT per le sue uscite alcune volte imprevedibili e per la loquela, e Dave Wickersam, rispettivamente amministratore delegato e presidente della società leader al mondo per volumi nel campo dei dischi fissi, non occupano più le cariche.
La rivoluzione che cambia radicalmente gli assetti al vertice giunge al culmine di un periodo difficile, durante il quale la crisi economica mondiale ha danneggiato in maniera sostanziale il business di Seagate; problemi anche per la concorrenza di Western Digital e di altri avversari più piccoli ma tecnologicamente agguerriti che hanno ridotto il vantaggio in termini di innovazione.
Al posto di Watkins nel ruolo di Ceo siederà Stephen Luczo, un banchiere che ha già ricoperto il ruolo proprio a Sagate nel corso della precedente crisi, dal 1999 al 2004, dando il via ad una pesante ristrutturazione; Wickersam sarà sostituito dal vice presidente e chief Technology Officer Robert Whitmore.
Ai due nuovi manager toccherà gestire il licenziamento di 800 persone (il 10% della forza lavoro di Seagate negli Usa) e un futuro che si preannuncia non facile. Seagate ha ridotto le prospettive di profitto e attualmente prevede perdite per due centesimi per azione.
Nessuna dichiarazione da Watkins e Wickersam, a riprova che la loro uscita non è stata forse del tutto indolore. La rivoluzione ha impresso una forte scossa al valore del titolo. Gli investitori hanno percepito l’operazione come un intervento di emergenza vendendo i corsi di SGX a man bassa. Il risultato sono state perdite per il 15,6%.