Tutto come previsto: Apple posta risultati fiscali al ribasso rispetto a quelli dello scorso anno, con dati negativi per gli iPhone e quasi tutto il resto dell’hardware e positivi in pratica solo per quel che riguarda i servizi. Ma lo sguardo è già oltre, verso il futuro dell’Ai.
È quanto emerge dalla presentazione dei dati del primo trimestre solare del 2023, quello concluso a marzo, nel corso del quale l’azienda americana ha annunciato un fatturato trimestrale di 90.8 miliardi di dollari con un profitto di 23.6 miliardi. Lo scorso anno Apple aveva fatto segnare un fatturato di 94.8 miliardi (calo 2024 su 2023 del 4,4%) e profitti per 24.1 miliardi (calo del 2%).
Il dato più negativo in assoluto, come largamente anticipato, è stato quello degli iPhone che hanno fatturato 5 miliardi meno dello scorso anno, per un calo di circa il 10%.
A questo proposito però Cook ha sottolineato che il confronto con il 2023 non dice tutto perché lo stesso trimestre dell’anno passato era stato falsato dall’arrivo sul mercato di molti milioni di iPhone che erano rimasti fermi nelle fabbriche a causa del Covid. Il CEO Apple afferma che al netto di questo elemento che ha distorto il mercato, le vendite di iPhone rispetto al 2023 sarebbero state piatte e non negative.
Male, anche se meno male del previsto, i numeri raccolti dagli iPad: vendite per 5,5 miliardi contro gli 6,6 miliardi del 2023. Si tratta di un calo del 17%, ma stanti i presupposti (niente aggiornamenti da mesi in attesa del lancio della prossima settimana) le cose potevano anche andare peggio.
I Mac fanno segnare un fatturato di 7,4 miliardi contro i 7,1 miliardi del 2023. Si tratta di fatto di un galleggiamento che potrebbe anche essere considerato un numero negativo visto che Apple ha lanciato nelle passate settimane tre nuovi modelli con processori M3.
Perdono anche gli indossabii tra i quali ci sono in prima fila gli Apple Watch e gli Airpods e volendo anche Apple Vision Pro (7,9 miliardi di fatturato contro 8,7) ma questo segmento per le difficoltà di Mac e iPad era e resta il più importante in fatturato dopo quello registrato dagli iPhone.
Infine, come accennato, vanno bene i servizi che fanno un record di incassi (23,8 miliardi contro 20,9 miliardi).
Se si parla di ambiti geografici, Apple perde ovunque in Asia, anche se sembra limitare i danni in Cina: 16,3 miliardi di fatturato contro 17,8.
La Cina è un paese fondamentale per il mercato dello smartphone della Mela e qui secondo alcuni analisti sarebbe in corso un processo, quanto definitivo lo dirà la storia, da sgancio da iPhone. A spingerlo ci sarebbe il nazionalismo e il governo intento a favorire i produttori locali. In particolare Huawei i cui modelli di smartphone hanno qualità, immagine e un OS proprietario e stanno contrastando efficacemente quelli di Apple.
Cook e il CFO Maestri guardano comunque al lato positivo parlando di «record tutti i tempi nei servizi» e puntano l’attenzione sulla prossima settimana quando ci sarà un «nuovo eccitante annuncio» (che potrebbe essere quello di iPad con processore M4) in attesa di una «incredibile Worldwide Developer Conference».
Quel di cui Cook parla, anche esplicitamente in una intervista rilasciata a CNBC, sono i piani per l’Intelligenza Artificiale su cui Apple sta correndo. Il CEO spiega a varie testate che sull’Ai Apple sarà in grado di differenziarsi rispetto ai concorrenti grazie «all’integrazione di software, hardware, servizi, le innovazioni dei processori, il motore neurale, l’attenzione senza compromessi sulla privacy».
Cook ha fatto esplicito cenno al fatto che proprio la prossima settimana ci sarà un annuncio riguardate l’Ai. Potrebbe essere la conferma che i nuovi iPad in arrivo sono basati davvero su M4, il primo processore Apple che nasce con in mente l’Intelligenza Artificiale.