Huawei è sempre più prossima al lancio dei suoi nuovi smartphone Mate 30, anche se la preoccupazione è che possono arrivare senza Play Store e App Google a bordo. Naturalmente, il sistema operativo sarà sempre Android. Ecco cosa significherà per gli utenti.
A riferire della possibile assenza di Play Store e Gapps è la redazione di Reuters, secondo cui si tratterebbe della logica conseguenza della mancata licenza a causa del divieto degli Stati Uniti sulle vendite a Huawei. I più attenti ricorderanno certamente come il presidente Trump abbia effettivamente inserito Huawei nella lista nera già lo scorso maggio, indicando la società cinese come una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Sebbene nelle scorse settimane la stessa amministrazione Trump avesse diramato una sospensione temporanea del divieto, un portavoce di Google ha dichiarato nelle scorse ore che questa non si applicherà ai nuovi prodotti, come il Mate 30: il ban, pertanto, rimarrà in piedi per i prodotti che devono essere ancora rilasciati.
A tal proposito, interessante notare come nelle scorse settimane siano state presentate oltre 130 domande da società statunitensi per ottenere le licenze di vendita di beni a Huawei, ma nessuna di queste è stato concessa. Mentre Huawei potrebbe ancora tecnicamente utilizzare Android, in quanto è un software open source, la società avrebbe bisogno di un accordo speciale con Google per includere le sue app ufficiali, incluso Play Store, che consente agli utenti di accedere ad altre app popolari. Google non ha precisato se c’è stata richiesta per licenza di offrire le sue app a Huawei, e questo potrebbe alimentare ancor di più le preoccupazioni. In ogni caso, difficile che tale licenza possa essere concessa.
La presentazione della nuova serie Mate 30 è prevista per il 18 settembre, anche se non è chiaro quando i terminali andrebbero effettivamente in vendita. Sembra che Huawei abbia ancora una finestra temporale molto ampia per poter mettere a posto le cose, anche se il problema non è affatto da sottovalutare. Gran parte dell’utenza potrebbe decidere di non acquistare il terminale sapendo poi di non trovare installate le applicazioni della suite Google. E’ vero che, probabilmente, installarle manualmente non risulterà particolarmente complicato, ma non essendoci alcun supporto ufficiale, è difficile capire a priori se tutti i servizi Google riuscirebbero comunque a funzionare a dovere.
Dal canto suo Huawei rassicura tutti gli utenti. Per farlo ha addirittura creato un sito web chiamato “Huawei Answers” per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori. La società ha anche dichiarato in una nota che Huawei continuerà a utilizzare il sistema operativo e l’ecosistema Android se il governo degli Stati Uniti gli consentirà di farlo. Altrimenti, la società si è detta pronta a sviluppare un proprio sistema operativo ed un proprio ecosistema. Insomma, sembra che il piano B per Huawei sia tutt’altro che teorico; già ad inizio mese la società ha presentato il nuovo sistema HarmonyOS, anche se è stato presentato non come un’alternativa ad Android.