In molti si lamentano del fatto che la custodia degli Airpods Pro 2 mancano da una parte della porta USB-C (che potrebbe arrivare presto) e dall’altra di riparabilità. Ken Pillonel, un ingegnoso giovane “smanettone”, ha provveduto a cambiare la situazione e dopo avere creato il primo iPhone con USB-C e gli anche gli AirPods USB-C. ora ha anche progettato una custodia che si smonta facilmente e si può aggiustare.
“Molti gadget sono progettati senza tenere conto della riparabilità, al contrario della robusta tecnologia del passato che sembra essere fatta per durare”, spiega Pillonel e gli Airpods con la loro custodia non fanno eccezione. Lo dimostra anche iFixit (filmato qui sotto) che ha assegnato il punteggio di zero sul versante riparabilità alle AirPods Pro di seconda generazione.
“È preoccupante – dice ancora Pillonel vedere batterie non sostituibili, componenti incollate e assenza di trasparenza nelle informazioni, elementi che hanno portato alla nascita dell’elettronica veloce, da consumare e, quando non funzionano più, buttare”.
Da anni l’Unione europea punta a introdurre l’obbligo di un unico alimentatore USB-C universale per i dispositivi digitali compatti, smartphone inclusi, nel tentativo di offrire massima libertà chi acquista un dispositivo, riducendo allo stesso tempo la quantità di rifiuti tecnologici prodotti ogni anno.
Finora Apple non ha condiviso questa idea non solo mantenendo (ancora per poco) il suo connettore proprietario Lightning, questo anche se ormai tutti i Mac e iPad (tranne il modello economico) sono dotati di connettore USB-C, ma anche introducendo prodotti sempre più complessi da smontare e pieni di componenti nè riciclabli nè sostituibili direttamente.
Con il suo ultimo progetto, Pillonel ha voluto “dimostrare come uno dei più noti gadget odierni – Apple AirPods Pro – avrebbe potuto essere facilmente progettato per essere riparabile con uno sforzo minimo”. Il suo obiettivo, riferisce ancora lo “smanettone”, è essere “fonte di ispirazione per i consumatori”, invitando “le società multimiliardarie” a considerare di meno la tecnologia come un prodotto usa e getta inaccessibile a terzi, e più come qualcosa con la quale è possibile “armeggiare”, “imparare”, avendo le giuste competenze.
Pillonel ha condiviso il progetto gratuitamente permettendo agli entusiasti delle riparazioni fai da te con passione/attitudine per l’ingegneria in generale, di provare da soli a realizzare una custodia personalizzata.
Il nuovo progetto prevede la dissezione di tutto la custodia degli auricolari, e schemi completi per consentire ad altri di fare lo stesso lavoro, con alcune sezioni da stampare in 3D e componenti a basso costo, facili da reperire.
Pillonel aveva già precedenza realizzato un circuito stampato flessibile in grado di ospitare le componenti hardware necessarie per la ricarica tramite USB-C, il tutto in un formato sufficientemente compatto per essere inserito nella custodia degli AirPods.