Il mercato delle applicazioni per BlackBerry era già fiorente. Secondo le stime dell’azienda, circa 80 mila, rispetto alle 20 mila per Windows Mobile (in nove anni) e alle quasi 30 mila per Apple iPhone in soli sei mesi. Però si può fare di più.
Uno degli aspetti in cui il telefono di Apple ha innovato nel settore dell’informatica mobile è quello della distribuzione del software di terze parti, come sanno molto bene i nostri lettori. Passando da un modello “aperto” da personal computer (cerco su Internet il software o me lo danno su disco, lo metto sul computer e da lì lo installo sul telefonino, oppure faccio via internet da siti di vario genere direttamente sull’apparecchio) a uno “chiuso” basato su un applicativo (App Store) che direttamente sul telefono o tramite iTunes Store raccoglie, permette di cercare, scegliere, acquistare, installare e conservare una copia di sicurezza di tutti i software.
Non c’è solo Microsoft con l’equivalente da vedere in futuro su Windows Mobile, ma anche il più serio tra gli avversari di Apple, cioè la canadese Research In Motion con il suo BlackBerry App World. E quando arriverà , ci saranno notizie interessanti, perché ormai manca poco. Lo conferma a margine di una presentazione negli Usa il vicepresidente Alan Brenner, responsabile della piattaforma BlackBerry “Siamo molto eccitati, sta per arrivare e c’è sempre più interesse nel modo in cui scoprire con semplicità e acquistare applicazioni per il BlackBerry”.
Rim ribadisce come la sua tradizione di realizzare soluzioni che restano a lungo, cioè che vengono utilizzate dalle persone molte volte (a differenza di funzionalità e soluzioni che altri operatori del mercato lanciano e vedono tramontare nell’arco di poco tempo) sia quello che il mercato cerca in questo momento, Soprattutto, i circa 25 milioni di abbonati ai servizi della Rim per il BlackBerry, suddivisi più o meno ugualmente fra utenti enterprise e utenti privati. “L’immagine esclusiva di BlackBerry come strumento del mercato aziendale secondo me non è più attuale”, conclude Brenner, che vede sia le applicazioni attualmente esistenti (i clienti di Facebook e MySpace, ad esempio) e quelle che arriveranno come rivolte a un pubblico con interessi tutt’altro che solo aziendali.
Infine, una battuta da Bennet sul mercato esplosivo dei NetBook, un mercato dove anche teoricamente anche Rim potrebbe andare: “Non ci interessa – ha detto l’executive – perché siamo concentrati nel mercato del BlackBerry e intendiamo rimanervici”.