Perdite di cinque volte superiori a quelle previste dagli analisti, vendite giù del 43% e sotto le già negative stime di Wall Street, meno di 8 milioni di Blackberry venduti e, infine, un ritardo del lancio di quella che dovrebbe essere la boa di salvezza, il nuovo sistema operativo. È difficile, ma sarebbe meglio dire, impossibile trovare buone notizie nella presentazione dei risultati fiscali di RIM, così che il rapporto diffuso questa notte durante la presentazione del bilancio trimestrale di RIM si trasforma in vero e proprio bollettino di guerra con morti e feriti, molti più morti e feriti di quelli che ci si attendeva.
RIM, ormai appare in tutta la sua chiarezza, è il vaso di coccio tra i vasi di ferro Apple ed Android che si battono per la supremazia nel settore degli smartphone e fatica moltissimo a vendere pur in un settore in forte crescita: i Blackberry finiti nelle mani dei clienti sono stati solo 7,8 milioni contro i 13,1 milioni dello scorso, i Playbook un numero del tutto irrilevante, 260mila contro i 500mila del 2011 (e a titolo di raffronto, Apple vende tra gli 1 e gli 1,4 milioni di iPad a settimana). ll fatturato, poi, è sceso a 2,8 milioni di dollari (contro 3,05 delle stime) e in arrivo ci sono anche 5000 licenziamenti. Infine abbiamo anche margini di profitto in crollo (28% contro 43,9% dello scorso anno), i margini operativi sono in perdita del 22,9% contro il +18,3% del 2011
La notizia peggiore arriva però dall’annuncio del ritardo del lancio del Blackberry 10; il sistema operativo che dovrebbe costituire lo strumento del rilancio con il suo codice “moderno” e studiato ad hoc per schermi touch. Il suo lancio, inizialmente stimato per i primi mesi del 2012, poi slittato alla fine di quest’anno, è ora previsto per inizio 2013, dopo il lancio di iPhone 5, probabilmente dopo quello di iPad 4 e del vociferato iPad mini.
I commenti dei primi analisti che hanno preso in esame quanto accaduto durante l’ultimo trimestre sono molto duri. «Sono schiacciati tra Apple e Android – dice Scott Sutherland, un analista di Wedbush Securities – non credo che il lancio di qualche telefono cambierà il loro trend declinante. Credo che al di fuori di una separazione del loro business (tra hardware e servizi NDR) per valorizzare le varie componenti, sarà tutto molto, molto difficile per loro». «Non è solo un trimestre deludente – aggiunge Sameet Kanade di Northern Securities – ma siamo di fronte ad un grande punto interrogativo sul futuro della società stessa. Il ritardo del sistema operativo potrebbe semplicemente essere l’ultimo chiodo sulla bara».
Le cupe visioni degli analisti si riflettono sul valore azionario di RIMM che era già in calo durante le contrattazioni ufficiali ma che nell’after market perde qualche cosa come il 15,5% ed è ai minimi storici.