RIM ha imboccato la strada che porta alla soluzioe finale? Secodo alcune fonti, la risposta sarebbe sì, tato da avere assoldato lo studio legale Milbank, Tweed, Hadley & McCloy LLP affidandole lo studio di un piano di ristrutturazione mettendo nel conto la vendita di assetti aziendali, joint venture con altre aziende e persino la licenza dei brevetti detenuti.
Una delle opportunità vagliate sarebbe quello di aprire a terzi il propri network proprietario su cui si basano i Blackberry; tra i clienti potenziali gli operatori telefonici, che potrebbero sfruttare le tecnologie per offrire servizi ai loro clienti. A questo scopo RIM avrebbe in passato effetuato alcune acquisizione strategiche, proporio per tentare di rendere disponibili i propri servizi anche a terzi.
Secondo Reuters la strategia era già stata delineata da Jim Balsillie prima del suo abbandono della carica di CEO, con il tentativo di proporre di estendere i servizi Blackberry ad altri dispositivi. Ai tempi l’idea non venne accolta positivamente dal consiglio di amministrazione: infatti ripercorrendo gli eventi passati ricordiamo prima l’annuncio di Blackberry Messenger per iOS e poi la smentita successiva. Se davvero l’atteggiamento fosse mutato, questo avverrebbe in conseguenza del continuo crollo delle quote di mercato di RIM, al punto da obbligare l’azienda di Waterloo a giocare il tutto per tutto per evitare di affondare.