Lascia RIM Patrick Spence, veterano assunto in RIM da 14 anni e responsabile delle vendite globali. Il dirigente completerà il suo ultimo giorno di lavoro nella società dei BlackBerry il 15 giugno. Le dimissioni di Spence sono solo le ultime in ordine di tempo in una lunga serie di abbandoni e licenziamenti che da un anno a questa parte hanno colpito duramente la società conosciuta in tutto il mondo per gli onnipresenti BlackBerry.
Secondo il quotidiano Globe and Mail riportato da Reuters la decisione di Spence di abbandonare RIM deriverebbe dalla mancata nomina al ruolo di Ceo, posizione a cui recentemente è stato nominato Kristian Tear, manager con una carriera accumulata in Sony, in Ericsson e anche nella joint venture Sony-Ericsson dedicata alla telefonia mobile. Nel momento in cui scriviamo sembra che Spence abbia accettato un ruolo di primo piano presso una azienda impegnata in un altro settore, ma non è ancora noto qual è la società da cui è stato assunto.
Da tempo la situazione di RIM è considerata critica da analisti e osservatori: la quotazione delle azioni in borsa ha perso l’80% del valore in poco più di un anno passando da 70 dollari a febbraio 2011 a poco più di 11 dollari in questi giorni. I BlackBerry fino a poco tempo fa considerati essenziali nel mondo business sono stati rapidamente incalzati dalla concorrenza di iPhone e di Android.
Per quanto riguarda la lunga lista degli abbandoni ricordiamo innanzitutto l’uscita degli storici co-fondatori e co-Ceo Mike Lazaridis e Jim Balsillie, seguita da diversi altri top manager tra cui Jim Rowan, David Yach responsabile della sezione software. Ancora Alan Brenner, senior vice president della piattaforma BlackBerry e Alistair Mitchell, vice presidente BB Messenger. Per il necessario rilancio la multinazionale canadese punta tutte le proprie carte sulla nuova piattaforma BlackBerry 10 che dovrebbe essere rilasciata entro quest’anno: il nuovo sistema operativo sarà presentato in contemporanea con smartphone di ultima generazione in grado di sfruttare meglio l’interfaccia touch nel tentativo di competere con iPhone e Android.