Dopo le prime indiscrezioni, RIM ha confermato ufficialmente che il suo tablet Playbook – ma anche i prossimi telefoni dotati del nuovo QNX – supporteranno le applicazioni sia in Java che Android. Grazie ad un tool fornito con il SDK di RIM, gli sviluppatori non dovranno fare altro che “re-impacchettare” la loro applicazione Android e inviarla al Blackberry App World.
L’utente potrà scaricare dall’App World due “app player” che serviranno per avviare la applicazioni in Java e Android sul dispositivo in questione, Playbook o Smartphone che sia. Una strategia che mostra quanto RIM abbia capito l’importanza delle applicazioni, ma al contempo sembra consapevole di non essere in grado di sfidare gli app store di Apple e Google, che già contano decine di migliaia di applicazioni rispetto alla poche migliaia dell’App World.
La soluzione – almeno secondo gli strateghi di RIM – sta nel porting delle applicazioni Android, sui quali non gravano clausole di sviluppo simili a quelle imposte da Apple ai developer impegnati su App Store. Se sarà una scelta capace di pagare lo deciderà solo il pubblico, sempre che RIM riesca ad arrestare la sua discesa sul mercato e a piazzare un buon numero di Playbook nelle mani degli utenti.