Per mesi sono circolate indicazioni e report che indicavano una domanda iPhone 7 inferiore a quella di iPhone 6 e anche di iPhone 6s. Ora il nuovo terminale deve ancora arrivare nei negozi ma già cominciano a emergere indicazioni di segno completamente opposto.
Come spesso accade i primi indizi partono dal mondo della produzione e sono riportati da DigiTimes. La testata di Taiwan rileva che la richiesta di chip per l’ultimo smartphone Apple risulta superiore a quanto inizialmente previsto. Mentre i costruttori indicavano un volume di 80-85 milioni di pezzi entro fine anno, sembra che la domanda iPhone 7 di Cupertino sia nell’ordine dei 100 milioni di unità.
La maggior richiesta da parte di Apple sembra stia anche creando pressioni sul mercato dei chip di memoria NAND Flash destinati ai nuovi iPhone 7. In preparazione del nuovo iPhone i produttori hanno incrementato le scorte a partire da aprile, mese dal quale i prezzi dei chip sono aumentati di conseguenza. Tra i potenziali fornitori sono indicati Samsung, SK Hynix e anche Toshiba, quest’ultima in particolare sembra il candidato ideale per le forniture dei chip da 256 GB degli iPhone 7 top di gamma.
Per dettagli più precisi sulle forniture di chip NAND occorre attendere uno smontaggio completo e accurato dei nuovi terminali. Invece per prevedere la domanda iPhone 7 più che affidarsi a previsioni e analisti sembra sia meglio attendere e osservare il mercato. Sono di questo parere gli stessi costruttori: alcuni indicano metà ottobre come il periodo in cui potremo conoscere la domanda reale dell’ultimo iPhone.