Natale: tanta tecnologia entra in casa ma altrettanta (se non di più) ne esce. Anche durante queste feste i regali saranno sempre più hi-tech o comunque dotati di funzionalità elettriche oltre che elettroniche. Dai giochi per i bambini agli elettrodomestici, dagli smartphone e tablet alle console e computer portatili e fissi. Insomma: dal drone a robot per pulire casa, la tecnologia la farà da padrona. Ma come gestire i rifiuti? Come trattare lo smaltimento ad esempio dei vecchi apparecchi o di quelli che dovessero sfortunatamente rompersi o non funzionare in maniera adeguata?
Ecolamp, il consorzio per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti di illuminazione, ricorda che tutti i RAEE, i Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, vanno smaltiti in modo differenziato, così da tutelare l’ambiente e la salute collettiva. E propone i tre passi con i quali riciclare correttamente (sia ai fini del recupero delle materie prime che dell’eventuale messa in sicurezza delle eventuali sostanze inquinanti) i rifiuti RAEE.
Il primo è “selezionare“, cioè identificare precisamente quali sono gli oggetti che appartengono a questa categoria. Molti apparecchi vengono spesso conservati anche se ormai non più funzionanti e potenzialmente inquinanti: dovrebbero invece essere conferiti, cioè consegnati alla loro destinazione finale. Può sembrare che un vecchio tablet rotto in un cassetto non sia granché, ma complessivamente nelle case degli italiani c’è una vera e propria miniera di apaprecchi abbandonati che potrebbero essere smaltiti.
Il secondo passo è separare, cioè distinguere in maniera corretta ai fini della raccolta differenziata di quali tipologie di oggetti stiamo parlando. Il RAEE ne distingue cinque tipologia, ciascuna destinata a un trattamento diverso. Ne vediamo due: gli R4 sono i piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi d’illuminazione e altri piccoli prodotti elettrici ed elettronici, tra cui gli stessi addobbi natalizi; alla categoria R5, invece, appartengono le sorgenti luminose, in pratica tutte le lampadine ad esclusione delle lampade ad incandescenza e quelle ad alogeni, che vanno buttate nell’indifferenziato.
Il terzo e ultimo passo è conferire, cioè consegnare il rifiuto. In Italia ci sono oltre 3.900 Isole Ecologiche comunali che hanno a disposizione gli appositi contenitori per la raccolta dei RAEE. Altrimenti c’è il meccanismo dell’uno contro uno che si fa in negozio: si consegna gratuitamente il proprio RAEE al negoziante quando si acquista un prodotto nuovo equivalente. Non è finita, perché per legge da questa estate è in vigore anche la modalità 1 contro 0, per consegnare gratuitamente il proprio RAEE senza alcun obbligo di acquisto, purché il prodotto da buttare sia di dimensioni inferiori ai 25 centimetri. Sono tenuti ad applicare questa modalità di ritiro i punti vendita con una superficie dedicata alle apparecchiature elettriche ed elettroniche maggiore di 400 metri quadri (ma niente vieta ai piccoli negozianti di applicarla anche loro).
Smaltendo in maniera corretta i prodotti elettrici ed elettronici si possono recuperare materie prime preziose e realizzare la base stessa dell’economia circolare, cioè evitare lo spreco dei materiali utilizzando quella già in circolazione. Secondo Ecolamp durante i primi sei mesi del 2016 sono state raccolte 960 tonnellate di lampade in tutta Italia tramite le Isole ecologiche servite dal consorzio: 56 per cento viene viene dai privati cittadini e il restante 44 per cento proviene da canali di raccolta professionali.