Una delle novità presentate alla WWWDC non la vedremo (per ora) in Italia. Si tratta della funzione grazie alla quale non sarà più necessario anteporre al nome Siri il classico Ehi.
Il fatto che nella lingua italiana la novità, non di enorme rilievo ma comunque una comodità in più perché riduce l’aspetto “meccanico” per richiamare l’assistente virtuale, non sarà da subito disponibile, lo si legge in una nota scritta a caratteri minuscoli, in calce alla pagina dell’anteprima.
“Siri – dice Apple – si attiva quando si dice solo “Siri” oltre che quando si dice Ehi (in inglese scritto Hey NDR) Siri. La funzione è per ora disponibile in Inglese (Australia, Canada, Gran Bretagna e U.S.)“.
La ragione per cui Apple non ha modificato il comportamento di Siri anche in altri paesi è certamente linguistica; sono infatti necessarie alcune modifiche al “kit” che supporta Siri per richiamare senza pronunciare la “Ehi” l’assistente virtuale. Apple ha cominciato a lavorare dall’Inglese, la lingua principale del mercato dei prodotti Apple così come ha fatto in passato per altre funzioni di Siri.
È possibile che l’Italiano sia nel secondo o più probabilmente nel terzo lotto di lingue di supportate. Dopo l’Inglese arriveranno quasi sicuramente Francese, Tedesco, Giapponese e Cinese. Italiano e Spagnolo solitamente seguono o accompagnano la prima espansione.
Ricordiamo che, lingua a parte, l’elisione della “Ehi” dal comando di Siri funziona su tutti i dispositivi compatibili con il richiamo vocale dell’assistente virtuale, quindi oltre che su Mac anche su Airpods, iPad, HomePod, alcuni auricolari Beats ed Apple Watch.
Parlando di Mac anche quando anche in Italia sarà possibile dimenticarsi dell’ “Ehi”, non potremo farlo se abbiamo un Mac con Intel. Solo chi ha un computer con Apple Silicon potrà godere di questo (relativo) beneficio