Un grande passo avanti che potrebbe permettere lo sfruttamento di quello che è definito combustibile solare. È questo che sono riusciti a fare i ricercatori della Eindhoven University of Technology (TU/e) e della Foundation of Foundamental Reserch on Matter (FOM) con una cella che ha la peculiarità di funzionare con fosfuro di gallio (GaP), permettendo la potenziale produzione di idrogeno gassoso dall’acqua, un combustibile alternativo che potrebbe essere sfruttato come alternativa all’elettricità.
Il fosfuro di gallio è un semiconduttore conosciuto per le buone proprietà elettriche (è usato, ad esempio, come base per particolari led colorati) ed è in grado di convertire di convertire la la luce solare in corrente elettrica, ma anche di scindere una molecola d’acqua in atomi. Il problema che avevano finora riscontrato i ricercatori era l’impossibilità di assorbire la luce su lastre piane, ora risolto con l’adozione di griglia costituite di fili di dimensioni nanometriche.
“In breve, nelle celle solari future, non potremmo ignorare mai più il fosfuro di gallio” ha detto Erik Bakkers, il leader della ricerca e professore presso il TU, spiegando come il GaP permetta di estrarre ossigeno dall’acqua, permettendo di avere una cella a combustibile che può immagazzinare temporaneamente energia solare.