Lo stress per il lavoro è un’esperienza che sempre più uomini e donne vivono, soprattutto a causa dell’instabilità del posto di lavoro e della carenza di personale: ma ora ad aggiungersi a queste cause di disagio c’è anche la tecnologia obsoleta. Secondo quanto emerge dalla ricerca Regus condotta su 22mila manager e professionisti in 100 paesi, quando l’ufficio è low-tech il 30 per cento dei lavoratori vive questa situazione con tanta difficoltà da sentire aumentare lo stress.
Le preoccupazioni relative all’instabilità del lavoro e l’insicurezza del futuro sono in cima al pensiero degli italiani, ma anche la routine quotidiana del lavoro in ufficio è causa di forte stress: una situazione in netta crescita rispetto a qualche anno fa.
Per gli italiani le cause principali del maggiore livello di stress sono l’instabilità del lavoro (30 per cento contro il 15 per cento della media globale), alle tecnologie obsolete e inaffidabili (30 per cento), alla carenza di personale e di collaboratori (27 per cento) e alla scarsa flessibilità degli orari e dei luoghi di lavoro. “Mentre si registra un aumento dello stress sul posto di lavoro, dovuto principalmente all’incertezza del futuro e a una combinazione di fattori in cui incidono le difficoltà tecnologiche e il dover stare seduti alla scrivania per molto tempo, il mondo del lavoro concorda sul fatto che poter svolgere la propria attività in modo agile e flessibile possa rappresentare una soluzione per migliorare la qualità della vita”, ha commentato Mauro Mordini, country manager di Regus in Italia.