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Report di Apple sulle richieste dei governi per avere accesso agli iPhone

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Mentre si fa sempre più duro lo scontro tra Apple e FBI sulla questione cifratura dei dispositivi, con l’agenzia governativa di polizia federale che chiede ancora una volta meccanismi per accedere sempre e comunque ai dispositivi bloccati, Apple ha pubblicato il consueto report semestrale sulla trasparenza, evidenziando richieste ricevute da parte di governi, autorità e forze dell’ordine per l’accesso a dati degli utenti. In questo report sono incluse anche le richieste concernenti la rimozione di app dall’App Store.

Nell’ultimo report (qui in PDF) i dati fanno riferimento a un periodo che va dall’1 gennaio 2019 al 30 giugno 2019. Zack Whittaker di TechCrunch spiega che Apple pubblica questi dati con un ritardo di sei mesi per ottemperare a una specifica richiesta del Dipartimento di Giustizia.

Nel periodo in questione i governi hanno effettuato 31.778 richieste relative all’accesso di dispostivi, 500 in più rispetto al semestre precedente. È stato richiesto in totale l’accesso a circa 195.000 dispositivi e Apple è stata in grado di fornire dati nell’82% dei casi. La nazione che ha fatto maggiori richieste di accesso ai dati è stata la Germania: 13500 istanze; per gli Stati Uniti si elencano 4796 istanze e per l’Italia 394 istanze.

In particolare, per quanto riguarda il nostro paese è stato richiesto l’accesso a 394 dispositivi e sono stati forniti dati in 241 casi. lL report completo sull’Italia è disponibile a questo indirizzo: l’Italia non sembra aver avanzato richieste per la rimozione di app nel periodo preso in esame.

Nel nuovo report di Apple dettagli con le richieste dei governi su dati utente e la rimozione di app
Ultimi dati relativi all’Italia

I dati che Apple è in grado di fornire sono utili in caso di dispositivi persi o rubati ma anche per indagini su frodi varie. Tra le richieste non mancano quelle per l’accesso ad account iCloud e iTunes; nei sei mesi in questione Apple ha ricevuto 6480 richieste di questo tipo e ottemperato l’85% delle istanze. Dagli Stati Uniti sono partite la maggiorparte di richieste di questo tipo: 3619 istanze.

Per quanto riguarda l’App Store, Apple ha ricevuto 70 richieste di rimozione per ” violazioni di legge”. La maggiorparte delle richieste di questo tipo sono partite dalla Cina, con 56 istanze; 25 altre richieste hanno riguardato “violazioni della policy della piattaforma”, 22 istanze delle quali partite sempre dalla Cina.

Apple, come abbiamo spiegato molte volte, riceve ogni anno richieste legali di vario tipo per fornire informazioni o eseguire determinate azioni. Gli enti governativi e privati che si rivolgono a Apple per avere informazioni e dati dei clienti devono attenersi alle relative leggi e normative in vigore.

Per contratto i fornitori di servizi che lavorano con Apple devono seguire le stesse procedure applicate da Apple per gestire tali richieste. I legali di Cupertino le esaminano e verificano che siano legittime dal punto di vista legale. Se lo sono, vengono forniti i dati che rientrano nell’ambito della richiesta specifica. Se una richiesta non è legittima dal punto di vista legale, o Apple ritiene che sia poco chiara, inopportuna o troppo vaga, viene contestata o respinta. Un riepilogo delle richieste è pubblicamente disponiibile ogni sei mesi.

Apple ha da qualche tempo predisposto un portale online su scala globale per i funzionari delle autorità governative: dopo essersi autenticati, è possibile inviare e monitorare le richieste di dati e ottenere le informazioni appropriate da parte di Apple. La multinazionale di Cupertino ha specifiche linee guida in materia di richieste da parte delle forze dell’ordine e svolge corsi di formazione specificiindicando il tipo di dati che Apple può rendere disponibili e come ottenerli, in conformità con le linee guida per le procedure legali. Due volte all’anno nei report sulla trasparenza è spiegato come vengono gestiti i diversi tipi di richieste che arrivano.

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