“Uso il mio computer non è pubblicità occulta alla Apple. Ho questo, che ci posso fare”. Dalla revisione delle pensioni alla legalizzazione della marijuana, l’appuntamento settimanale con i fan su Facebook del presidente del consiglio Matteo Renzi, #matteorisponde, anche oggi ha spaziato tra temi più disparati, ma questa volta con un fuori programma sull’unico altro soggetto presente nei video social: il suo fido MacBook Pro.
Rispondendo a chi gli faceva notare che mettere una mela morsicata in bella mostra e in primo piano sulla scrivania presidenziale potesse essere considerato un messaggio pubblicitario il premier non ha avuto esitazioni a rispondere: “Usare il mio computer non è pubblicità occulta alla Apple. Ho questo, che ci posso fare. Se ne usassi un altro, mi direbbero che faccio pubblicità occulta all’altra marca. Anche se ci metto un adesivo davanti, non cambia molto, sempre Apple è. E daglie, su. Anzi, e dai, senti come parlo”.
Del resto dalla diretta streaming non si vede, ma il video per Facebook non solo vede protagonista un MacBook Air 13″, ma viene ripreso da un iPhone 6 montato su un piccolo cavalletto e collegato ad un microfono direzionale. Una filiera completa…
Dalla prima Leopolda al voto di fiducia alla Camera per il suo insediamento a Palazzo Chigi Mac-Teo già in altre occasioni non aveva nascosto la sua passione per i prodotti Apple, esplicitata nella visita ufficiale di Tim Cook a Palazzo Chigi lo scorso gennaio.
“Ha osato il futuro, ha rivoluzionato il mondo. Steve Jobs da Cupertino è stato il Leonardo da Vinci del nostro tempo. Stay hungry, Stay foolish. Grazie Steve!”, aveva scritto proprio su Facebook il giorno della morte di Jobs. Per non parlare dei salti mortali fatti per portare a Firenze un Apple Store, arrivato quando l’ex sindaco sedeva già a Palazzo Chigi, ma il cui sbarco era stato preparato nei mesi e anni precedenti di trattative per cercare un luogo adatto allo store, del fatto che tra le sue letture sotto l’ombrellone ci fosse un profilo di Jonathan Ive, o degli iPhone sventolati in pubblico. Di Matteo Renzi c’è anche una immagine scattata a Cupertino, quando era solo il segretario provinciale della Margherita di Firenze: nell’immagine (sotto) lo si vede accovacciato di fronte alla vecchia insegna di One Infinite Loop, come un qualunque fan della Mela.
Ma per Renzi questa passione va oltre e riguarda forse e soprattutto anche la filosofia di fondo della Mela e dell’immagine di innovazione e stile che diventa vera forza rinnovatrice (o rottamatrice…) di quello che egli ritiene il vecchio modo di pensare. Se ci vuole spingere oltre si potrebbe anche dire che la presenza del Mac accanto al Presidente del Consiglio, non è solo spaccato disinvolto della quotidianità tecnologica marcata con la Mela del fiorentino, ma un sorta di ispirazione della “narrazione” del suo modo di fare politica. Del resto chi conosce le parole, gli accenti, i toni e l’impostazione che Jobs aveva nel corso dei suoi keynote, li legge spesso in controluce nel modo di proporsi di Renzi.
L’auspicio di tutti, amici e nemici di Renzi, estimatori e detrattori, dovrebbe essere che non solo Renzi, ma anche la politica italiana nella sua interezza, possa davvero riuscire a pensare differente e a rivestirsi dello stesso spirito rivoluzionario con la capacità di mettersi continuamente in gioco e in discussione, che ha avuto la Apple di Jobs nel corso della sua storia.