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Reiser FS: un filesystem Linux a rischio

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La comunità  Open Source è in subbuglio poiché, Hans Reiser, esperto e noto programmatore Linux è stato dichiarato colpevole e condannato per omicidio di primo grado nel corso di un processo nel quale era accusato della scomparsa della moglie.

Non ci dilungheremo sulla vicenda non essendo questo il nostro compito di cronisti (i più curiosi potranno trovare su Internet i dettagli della vicenda), ma vorremmo soffermarci su un aspetto della vicenda che potrebbe avere influenza sul futuro delle versioni enterprise di Linux; benché il ReiserFS, il filesystem sviluppato principalmente da Hans Reiser, non sia il file system journaled predominante nel mondo Linux, esso è molto apprezzato in virtù della sua stabilità  e delle sue performance, oltre ad essere quello proposto per default sulla seconda distribuzione Linux più popolare nel mercato enterprise: SuSE Linux Enterprise Server (SLES).

ReiserFS è incluso anche nel kernel “controcorrente” sostenuto da Linus Torvalds poiché condivide la stessa licenza (GPL versione 2) oltre ad essere popolare in molti sistemi basati su Debian.

SuSE e Debian utilizzano il ReiserFS versione 3, release ottenuta usando le parti più stabili e di comprovata affidabilità  del codice sorgente. Prima del processo, Reiser e il suo piccolo team lavoravano alla versione 4, release che avrebbe dovuto correggere vari bug, permettere di implementare nuove funzionalità  e correggere alcune potenziali falle di sicurezza. La nuova release rischia ora di rimanere ferma, giacché il leader carismatico del progetto rischia un minimo di 25 anni di prigione. SuSE e Debian dovranno dunque correre ai ripari se vorranno continuare a supportare questo filesystem. Il progetto OpenSuSE è già  orientato nel proporre le proprie distribuzioni con il file system ext3, il più comune file system usato sotto Linux. Ted Ts’o, uno dei programmatori più importanti dell’implementazione ext3 e della sua versione precedente ext2, è ora di nuovo al lavoro su un progetto che dovrebbe portare al rilascio dell’implementazione “ext4”, nonostante egli è adesso assunto a tempo pieno presso IBM; benché ext4 sembri essere piuttosto promettente, difficilmente distribuzioni enterprise di tipo commerciale decideranno di adottarlo nelle sua fase iniziale di vita, almeno finché esso non risulterà  testato per lungo tempo.

Con che cosa si potrebbe rimpiazzare il ReiserFS? Le ipotesi sono varie: c’è chi pensa allo JFS2 (usato in AIX e alcune varianti del mondo Unix) ma c’è anche chi pensa allo ZFS (Zetabyte File System), il sistema che sembra interessare da qualche tempo anche Apple ma che, essendo proprietà  di Sun Microsystems, e non essendo rilasciato sotto licenza GPL 2, difficilmente potrà  essere integrato nelle future versioni di Linux. Altra opzione potrebbe essere l’adozione dell’NTFS, un sistema “chiuso”, proprietario Microsoft, del quale non sono mai state rilasciate pubbliche specifiche. Qualche mese addietro, però, la casa di Redmond è stata costretta dall’autorità  antitrust europea a “garantire l’interoperabilità  con i prodotti ad ampia diffusione” e varia documentazione su protocolli e interfacce di programmazione dovrebbe presto essere disponibile. Se questa documentazione includerà  anche i dettagli tecnici dell’NTFS e sarà  sufficientemente completa ed esaustiva non è da escludere che la comunità  Linux possa pensare anche all’adozione dell’NTFS come file system di default per il mercato enterprise.

[A cura di Mauro Notarianni]

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