Nell’eurozona sono previste in arrivo forse nuove multe, ma certamente regole più severe per Apple e per gli altri giganti della tecnologia, una previsione praticamente scontata vista la conferma di Margrethe Vestager come resposabile Antitrust da parte della Commissione europea.
La Vestager è la persona che sta dietro alla multa miliardaria ad Apple. Il Commissario europeo per la concorrenza, appena confermata nel suo incarico dalla Commissione europea, starebbe già pianificando una regolamentazione per le aziende dell’hi-tech sempre più rigorosa. A giugno, dopo la multa a Qualcomm, si parlava della fine del mandato della responsabile Antitrust, ma la Vestager – caso raro per la Commissione Europea – è stata ora rinnovata per altri cinque anni.
Ora il commissario promette un aumento delle regolamentazioni, delle indagini e, se necessario, delle punizioni delle grandi aziende tecnologiche. In una dichiarazione rilasciata al New York Times, la Vestager ha spiegato che, negli ultimi cinque anni, alcuni dei lati più oscuri delle tecnologie digitali sono venuti a galla, sono diventati visibili.
E al centro del suo interesse sull’universo della tecnologia c’è anche Apple: recentemente, la Vestager ha dichiarato sempre alla stampa di essere preoccupata per Apple Pay e per i reclami che Spotify ha presentato alla Commissione Europea riguardo Apple Music.
Nei prossimi cinque anni ci si potrà aspettare da questa dirigente della Commissione europea una nuova legge sui servizi digitali dell’Unione Europea, che miri ad impedire ai siti internet di diffondere informazioni false e di incitare all’odio, e regole più severe per ostacolare le aziende statunitensi e dare così un vantaggio a quelle europee.
Sempre in Europa è in corso una indagine su Apple per presunte pratiche monopolistiche di App Store, indagine avviata in seguito alla lettera di reclamo di Spotiy, accuse che Apple ha recentemente respinto. Invece negli scorsi giorni in Germania una nuova legge obbliga Apple ad aprire le funzioni del chip NFC di iPhone per poter essere impiegato anche da sistemi di pagamento concorrenti di Apple Pay.